“Il dialogo sul web tra il mondo del volontariato ed i giovani non c’è.”.E’ la strigliata che arriva da Francesco Pira, docente di Comunicazione Sociale e Pubblica e Relazioni Pubbliche all’Università di Udine. Ha appena terminato con il suo staff il quarto monitoraggio sui maggiori siti web del sociale. Va precisato pero’ che ne sono stati analizzati solo 23, la cui evoluzione è stata seguita nei monitoraggi susseguitisi negli anni.
In sintesi, ecco i punti deboli individuati da Pira nei siti web del sociale:
1) “I linguaggi usati dalle associazioni nei loro siti sono spesso inadeguati”. 2) “E’ ancora quasi nulla l’accessibilità per i non vedenti, gli ipovedenti e le persone che non fanno uso degli arti”.
3) “Non sono aumentati gli investimenti delle associazioni sui loro siti. Forse il mondo del volontariato preferisce concentrarsi su attività nel proprio territorio. Ma c’è anche un forte bisogno di trovare sul web risposte a domande che magari tantissime donne e uomini, ragazze e ragazzi mai riuscirebbero a porre di persona”
4) “Per la cura dei contenuti nei siti le associazioni continuano a non coinvolgere laureati con competenze specifiche nell’ambito della comunicazione”
5) “Meglio un portale unico che sia funzionale e capace di dare risposte per aree tematiche che tenere tanti piccoli siti inadeguati anche rispetto alle altre associazioni europee”.
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