“Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza”, recita l’articolo 20 del Testo Unico sulla Sicurezza, decreto 81/2008.
Un modo per farlo può essere la corretta alimentazione, perché la prevenzione di alcuni rischi lavorativi legati alla salute può partire da un corretto stile alimentare.
In questa prospettiva, la pubblicazione dell’Aifos “Mi tutelo mangiando” a cura di Silvia Pellegrini evidenzia alcuni dei rischi lavorativi derivanti da una non corretta alimentazione.
OBESITA’ – “Sul luogo di lavoro -si legge in ‘Mi tutelo mangiando’ – l’obesità è una causa o concausa importante nel favorire l’esposizione del lavoratore al rischio di infortuni o di malattie lavoro-correlate. C’è ormai un’ evidente prova scientifica nel ritenere che i lavoratori obesi o in sovrappeso abbiano un maggior rischio di sviluppare malattie professionali quali disturbi muscolo-scheletrici essendo maggiormente suscettibili alle lesioni e ad una maggior compromissione muscolare, vascolare e nervosa indotta dalle vibrazioni, movimenti ripetitivi e carichi eccessivi. I lavoratori obesi hanno quindi probabilità doppia rispetto a quelli normo peso di sviluppare tendinopatie. (…) Si registra una maggior esposizione dei lavoratori obesi o in sovrappeso agli infortuni, basti pensare al fatto che ciò limita di molto la funzionalità fisica compresa la mobilità e la flessibilità, di conseguenza, questo può portare ad un più elevato rischio di lesioni. I possibili interventi nel tutelare una categoria particolarmente a rischio, quale quella del lavoratore obeso/ in sovrappeso, possono comprendere l’adozione da parte del datore di lavoro di programmi mirati ad incentivare la perdita di peso tramite ad esempio la promozione di un’alimentazione sana sul luogo di lavoro
ALCOL – “Alcuni studi valutano che gli infortuni dovuti all’abuso di alcol siano intorno al 10%-20% di tutti gli infortuni. Altri studi, che hanno misurato l’alcolemia subito dopo l’infortunio sul lavoro, evidenziano che circa il 4% dei lavoratori infortunati presenta livelli elevati di alcol nel sangue. (…)
Il consumo di alcol non aumenta solo il rischio di infortunio, ma il consumo dannoso ed eccessivo aumenta anche il rischio di problemi aziendali quali l’assenteismo, il calo di produttività, aumento del turnover, comportamenti inappropriati, aumento dei richiami disciplinari, difficoltà nel lavoro di gruppo e sicuramente porta ad un peggioramento globale dell’azienda”.
STRESS LAVORO CORRELATO – “L’alimentazione è uno degli aspetti principali con cui si possono limitare e contrastare i danni dello stress lavoro correlato. Questo tema si deve quindi affrontare sia a livello aziendale che a livello individuale. Sicuramente non esiste un alimento che da solo può contrastare lo stress lavoro correlato, però alcuni studi hanno confermato come l’assunzione di certi alimenti possa portare dei benefici (…) Se i sintomi dello stress sono a livello dell’apparato gastroenterico, come spesso accade, l’alimentazione può aiutare a ridurre i fastidi e i sintomi, attraverso l’assunzione di alimenti funzionali.
RISCHIO BIOLOGICO – “La prevenzione del rischio biologico quindi, al di là delle procedure igieniche, dei vaccini, delle procedure corrette di utilizzo delle attrezzature e dei comportamenti corretti, si può attuare attraverso due metodi: ● Attraverso un’alimentazione che rinforzi il sistema immunitario ● Attraverso un’alimentazione che aiuti ad evitare gli infortuni come tagli e ferite con aghi infetti”.
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