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Servizio Sanitario, l’Italia spaccata

Come stanno gli italiani? E gode di buona salute il sistema sanitario cui si rivolgono?

Risponde a queste domande il rapporto Osservasalute 2009, presentato martedì 16 marzo. Osservasalute è pubblicato dall’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma.

Ecco, in capitoletti presentati in mero ordine alfabetico, alcuni dei dati tratti dalla presentazione ufficiale del rapporto che trovate qui.

Antidepressivi, aumenta il consumo

Si registra un trend nazionale in forte aumento del consumo di farmaci antidepressivi, che è salito del 310% (cioè si è più che triplicato) dal 2000 al 2008.

Anziani soli: uno su quattro

In Italia oltre un anziano su quattro (il 27,1% di tutti gli over 65 enni), vive da solo. Il fenomeno è rilevante soprattutto al Nord e interessa soprattutto le donne: infatti, mentre solo il 13,6% degli uomini di 65 anni ed oltre vive solo, tra le donne il dato è quasi tre volte maggiore (36,9%).Ciò espone gli anziani alla solitudine che è un fattore di rischio per l’insorgenza o l’aggravamento di patologie gravi e invalidanti che possono a loro volta condurre alla perdita dell’autosufficienza

Farmaci: male la Calabria

Il Veneto è molto al di sotto della media nazionale nel consumo di farmaci a carico del Sistema Sanitario Nazionale. La Toscana è prima nel consumo di farmaci generici. La Calabria è ultima nei generici e prima nei farmaci a carico del SSN.

Invecchiamento: Marche longeve, Campania giovane

Nelle Marche si registra una speranza di vita alla nascita per il 2008 (stime provvisorie) per i maschi pari a 79,6 anni, la più alta d’Italia (78,7 anni è la media italiana), mentre per le donne è di 84,9 anni. La Campania resta una Regione giovane: più della metà della popolazione ha meno di 39 anni e solo un quarto ne ha più di 56. In Italia c’è una persona al di sopra dei sessantacinque anni ogni cinque residenti poco più di una al di sopra dei settantacinque anni ogni dieci.

Residenze assistenziali e residenze socio sanitarie: 5,2 strutture ogni 100 mila abitanti

All’affievolimento delle reti informali di supporto della famiglia, si risponde, da una parte, con il ricorso a forme di assistenza privata anche ad anziani soli, dall’altra con l’espansione, sia pur in modo non omogeneo sul territorio nazionale, dell’assistenza territoriale, a domicilio e residenziale.

Per la presenza di strutture di assistenza a lungo termine (ltc, long term care) agli anziani c’è una netta differenza tra nord e sud.

Queste strutture sono 6548 per un totale di circa 300 mila posti letto. Il tasso complessivo relativo ai presidi residenziali è pari a 11,2 strutture ogni 100.000 abitanti, di cui 2,6 strutture ogni 100.000 abitanti costituite da residenze socio-sanitarie per anziani e 2,6 strutture ogni 100.000 abitanti costituite da residenze assistenziali per anziani autosufficienti. Particolarmente elevato appare il tasso di strutture nella Provincia Autonoma di Trento ed in Valle d’Aosta. Tra le regioni del Centro e del Sud, solo Toscana, Marche e Molise presentano un valore superiore alla media nazionale.

Tale gradiente appare ancora più evidente considerando l’offerta in termini di posti letto per ltc. Tutte le regioni del Nord presentano un tasso di posti letto per 100.000 abitanti più elevato della media nazionale (511,5), mentre al Centro- Sud solo Marche e Molise superano tale valore.

Servizio Sanitario, le pagelle: migliori a Bolzano, peggiori in Calabria

A riportare un giudizio maggiormente positivo sul sistema sanitario sono e Province Autonome di Bolzano e Trento e la Valle d’Aosta con la quota di coloro che esprimono un punteggio elevato (voto da 7 a 10) pari rispettivamente al 68,5 per cento, 60,2 per cento e 59,8 per cento per gli uomini e 68,5 per cento, 57,7 per cento e 59,1 per cento per le donne.

Decisamente inferiore è la quota di cittadini di Calabria, Sicilia e Campania che esprime un giudizio positivo con voto da 7 a 10: rispettivamente 14,6 per cento, 21,2 per cento e 22,8 per cento per gli uomini residenti in queste regioni e 15,9 per cento, 21,6 per cento e 23 per cento per le donne.

Servizio Sanitario, le spese: quasi tutte le Regioni le aumentano da 2007 a 2008

Differenziali nella spesa pro capite continuano a persistere. Livelli di spesa pro capite superiori a 1.850 euro si ritrovano, oltre che nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province Autonome, anche in Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Molise. Livelli inferiori alla media nazionale (1.787 euro) caratterizzano il Sud, ma anche Lombardia, Veneto, Umbria e Marche.

Questi livelli di spesa sono influenzati anche dalla mobilità dei pazienti: la spesa pro capite aumenta per una regione se suoi cittadini si rivolgono a strutture di altre regioni.

Dal 2007 al 2008 quasi tutte le Regioni hanno aumentato i livelli di spesa, anche 5 delle regioni soggette ai piani di rientro: Abruzzo, Lazio, Liguria, Molise e Sicilia.

Il Lazio è la Regione col peggior disavanzo sanitario d’Italia: il debito pro capite del 2008 ammonta a 297 euro. Il Lazio è inoltre la Regione che ha accumulato il maggior disavanzo sanitario pro capite dal 2001, 2036 euro

“Il Rapporto anche quest’anno conferma una progressiva e ingravescente divaricazione tra le diverse aree del Paese, con le regioni del Centro-Sud che appaiono sempre più in difficoltà nel garantire adeguate risposte alle esigenze di salute dei propri cittadini”, ha dichiarato il professor Walter Ricciardi, direttore di Osservasalute.

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