Il messaggio Inps 6973 del 12 settembre 2014 chiarisce che se il dipendente desidera rientrare in servizio in anticipo rispetto alla prognosi deve fare avere al datore di lavoro un certificato medico di rettifica dell’originaria prognosi.
Infatti, spiega l’Inps, il datore di lavoro ha solo l’attestato di malattia con l’indicazione dei giorni di assenza e non l’indicazione della diagnosi quindi non è in grado di valutare se il dipendente abbia effettivamente recuperato le proprie energie psicofisiche e quindi possa garantire se stesso e l’ambiente di lavoro da qualsivoglia evento avverso connesso ad una capacità di impegno non completamente riacquisita.
E questo in coerenza con l’obbligo del datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica dei prestatori di lavoro (Codice Civile articolo 2087) e l’obbligo del lavoratore di prendersi cura della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro (art. 20 del decreto legislativo 81/2008).
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