Accade in più parti d’Italia. In difficoltà a gestire l’emergenza Covid 19, gli ospedali cercano con urgenza nuovo personale sanitario: medici, infermieri, operatori sociosanitari.
Da dove lo vanno a prendere, spesso? Dagli enti Uneba, le Rsa in particolare.
Così facendo mettono in grande difficoltà gli enti Uneba. Perché trovare nuovi medici, infermieri, OSS è difficilissimo, come le varie federazioni regionali hanno segnalato ripetutamente.
Con meno personale a disposizione, come possono le strutture, in particolare quelle residenziali, rispettare gli standard di minutaggio? Come possono coprire i turni 24/7? Soprattutto: come possono garantire agli anziani non autosufficienri l’assistenza di cui hanno bisogno?
Senza personale, gli enti non possono nemmeno garantire il pieno utilizzo dei propri posti letto, unico “serbatoio” a disposizione in supporto dei posti letto ospedalieri.
E soprattutto, se il servizio delle Rsa rallenta, rischia di appesantirsi ulteriormente il carico sulla sanità pubblica.
Ad affrontare il tema dei passaggi di personale al settore pubblico sono, tra gli altri, la lettera di Uneba Piemonte e delle altre associazioni di categoria agli assessori alla sanità Icardi e alle politiche sociali Caucino e l’intervista del presidente Uneba Veneto Francesco Facci a Il Mattino di Padova.
“Che non siano reclutate (da parte delle Aziende Sanitarie Locali) risorse umane tra quelle già strutturate/inserite negli Enti gestori, proprio per garantire la fondamentale tenuta del comparto e le adeguate risposte del Sistema”, è la richiesta del Comparto Sociosanitario in Liguria, di cui fa parte anche Uneba, in una lettera a Presidente della Regione, Assessore alla sanità e Commissario Straordinario di A.Li.Sa. Anche Uneba Toscana ha sensibilizzato le autorità regionali sullo stesso tema nel corso di un incontro (in videoconferenza) cui ha partecipato anche il presidente regionale Enrico Rossi
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