Come garantire sempre maggiore autonomia alle persone con disabilità fisica?
La tecnologia è una delle possibili risposte. In particolare, la tecnologia che rende più facili alcune mansioni della vita quotidiana. O semplicemente le rende possibili a chi è molto limitato nei movimenti.
Un esempio ci viene da quattro alloggi domotizzati recentemente realizzati a Modena. Le scelte adottate per questi appartamenti essere spunto anche per chi, come molti enti Uneba, gestisce comunità alloggio, appartamenti protetti o altri tipi di residenzialità per persone disabili.
Negli appartamenti modenesi troviamo ad esempio:
- all’ingresso uno schermo touch screen (come quello di molti telefonini) per gestire le principali funzioni della casa
- in bagno, maniglioni per appoggiarsi e sistemi d’allarme se serve chiedere aiuto
- in cucina, niente gas, ma piastre elettriche.
- la porta del frigorifero è pensata contemplando il volume di una sedia a rotelle di fronte al raggio di apertura
- tutti gli spazi della casa sono larghi abbastanza per passare con una sedia a rotelle
- tapparelle elettriche, con un pulsante le regoli
- scolapiatti telecomandati: li faccio salire e scendere
- garage e ascensore di accesso sono più ampi del normale
Obbiettivo è fare in modo che i futuri inquilini possano controllare in totale autonomia gli ambienti di vita con la massima limitazione del rischio di infortuni.
La domotizzazione è costata 156 mila euro, di cui 130 dati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. E’ frutto di un accordo tra Comune di Modena, cooperativa Unicapi e la Fondazione Vita Indipendente, che si occupa specificatamente di progetti a favore delle persone disabili, e a cui aderiscono associazioni ed Asp che operano nel settore della disabilità.
Per garantire autonomia a chi di partenza ne ha di meno si potrebbe, fondi permettendo, anche fare di più. “Al momento siamo ancora lontani dall’utilizzo di tecnologie Rfid per rendere automatiche le strumentazioni domestiche a prezzi accessibili – ha raccontato a www.bizloft.com Gaetano Venturelli, vicepresidente della Fondazione Vita indipendente e coautore del progetto per Modena -. Sensori di sicurezza, allarmi, segnalatori di spazio sono tecnologie consolidate ma, purtroppo, non c’è un’industria che possa soddisfare questo tipo di domanda, soprattutto sino a quando i fondi a disposizione saranno così bassi. Al momento stiamo lavorando alla personalizzazione del le strumentazioni elettroniche, collegando i telecomandi con i touch screen, poichè i disabili hanno manifestato difficoltà nel gestirli in modo separato”.
1 Comment
Buonasera, desidero se possibile, un’informazione per l’acquisto di un frigorifero che possa essere adatto all’utilizzo per una persona disabile (in carrozzina) . Se potete gentilmente fornire lao suggerire qualche nominativo di case produttrici di frigoriferi per disabili. Ringrazio molto e porgo cordiali saluti. Patrizia