Venerdì 17 alle 12 a Palazzo Grazioli a Roma conferenza stampa di presentazione di Samaritanus Care, progetto per l’inserimento nelle strutture sanitarie e sociosanitarie associate ad Aris o Uneba, di infermieri che hanno conseguito la laurea in istituzioni cattoliche in Africa, America, Asia.
Obiettivo di Samaritanus Care è dare risposta alla grave carenza di infermieri in Italia e garantire alle persone fragili prese in carico dalle suddette strutture, a partire dagli anziani non autosufficienti, l’assistenza qualificata di cui hanno bisogno e diritto.
Il progetto nasce su iniziativa della Fondazione Samaritanus, costituita da Aris e Uneba, le due maggiori associazioni rappresentanti le Istituzioni sanitarie e sociosanitarie cattoliche e di ispirazione cristiana, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana.
“Uneba – ha detto in conferenza stampa il presidente Franco Massi- dà la sua piena disponibilità a sostenere questo progetto: non solo perché i nostri enti ne hanno bisogno, ma perché Samaritanus garantisce alle nostre strutture la presenza di personale di qualità. E’ questo quid di qualità in più, il valore aggiunto”.
Samaritanus Care è una grande “rete di accoglienza e chiamata”, ha evidenziato don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale della Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana.
“Entro fine 2024 ipotizziamo che possano arrivare i primi infermieri negli enti”, ha aggiunto.
Nella conferenza stampa sono intervenuti i rappresentanti dei poli di formazione extra europei che preparano gli infermieri:
- Ilaria Tinelli, coordinatrice delle attività sanitarie per la diocesi di Sangmelima in Camerun
- Padre John Idio, Nigeria
- Padre Steve Chobo, Direttore dei Servizi Sociali e capo del Dipartimento della Salute della Conferenza Episcopale della Tanzania
- Sr Claret Anchil, direttrice di un Istituto Ospedaliero indiano (Mother Vannini College of Nursing)
- Don Florent Ntumba Congo
- Gian Battista Bolis, Perù Rettore dell’Università Sedes Sapientiae di Lima
Più voci hanno espresso apprezzamento per il progetto anche come opportunità di crescita professionale, che dà agli infermieri una via di immigrazione regolare e anche la possibilità, dopo il periodo di lavoro in Italia, di riportare al servizio del proprio Paese le competenze acquisite. Ed è questo il giusto percorso, ha evidenziato padre Virginio Bebber, presidente di Aris.
Samaritanus Care è un grande esempio di economia circolare, ma pure di circolarità dei valori, ha evidenziato Enrico Bollero, presidente di Fondazione Samaritanus.
Ecco l’articolo di Avvenire su Samaritanus Care
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