“Le politiche per le strutture residenziali per gli anziani in Lombardia” è il titolo di un’ampia analisi fatta realizzare dallo Spi Cgil della Lombardia e recentemente presentata.
Ecco la presentazione dell’indagine ed il testo completo, che comprende anche un’analisi dei bilanci di alcuni enti profit e di due cooperative sociali che gestiscono rsa e un approfondimento sulle dinamiche demografiche: quanti anziani ci sono, e ci saranno, in Lombardia e nelle altre regioni settentrionali.
Qui di seguito alcuni dati che spiccano, espressi anche dalle tabelle sotto.
Quante sono le strutture residenziali per anziani
Dal 2001 al 2010 in Lombardia le strutture residenziali per anziani…
- gestite da enti pubblici sono scese dal 59,1% all’11,5%
- gestite dal privato non profit sono aumentate dal 35,7% al 72,2%
- gestite dal privato profit sono aumentate dal 5,2% al 16,3%
Negli ultimi 5 anni (2008/2012) il numero delle rsa lombarde è aumentato del 3,5% (da 617 a 645).
Posti letto
Si è verificata una progressiva riduzione della dimensione media, specie per le strutture del privato non profit.
Nel 2011 i posti letto autorizzati nelle strutture residenziali lombarde sono 60.458. Di questi, 2.819 non sono accreditati.
Personale nelle rsa, dipendenti e non
In base a dati 2009 citati dall’indagine, solo il 52,2% del personale nelle rsa è alle dipendenze dirette dell’ente, e sono solo il 35% degli infermieri e il 10% dei medici. Più di un terzo del personale è dipendente di cooperative.
Da un indagine su 190 rsa medio grandi compiuta da Spi e citata nell’indagine risulta che sono presenti 1,5 infermieri e 0,7 medici per struttura. Mediamente il 30% del personale è impegnato in servizi generali ed amministrativi.
Rette
Secondo i dati Asl elaborati da Cgil, tra 2008 e 2011 le rette minime sono cresciute in media del 13,9% e quelle massime sono cresciute in media dell’8,7%.
Tra dicembre 2011 e aprile 2012, le minime sono cresciute dell’1,2% e le massime dell’1,3%. Forte è la variabilità all’interno delle singole Asl.
1 Comment
alla quota parte economica fornita dalla ASL certamente è da sommare la quota cosi detta alberghiera corrisposta dall’utente o dall’E.L.
nell’ambito delle regioni si è fatto ricorso ad un uso estensivo ed elastico dei contenuti delle RSA, per cui diventa difficile una comparazione ove sono disponibili i dati.