Il cammino che dovrebbe portare a una legge di Riforma della Non Autosufficienza è ai primi passi.

Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, di cui fa parte anche Uneba, porta il suo contributo al dibattito, ed alla legge delega che il Governo sta elaborando, con le “Proposte per l’introduzione del Sistema Nazionale Assistenza Anziani”.

Ed è un contributo frutto di esperienza e know how: il Patto raccoglie infatti gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza agli anziani non autosufficienti nel nostro Paese.

Le Proposte puntano su 5 messaggi fondamentali

  • arrivare ad una riforma ambiziosa
  • superare la frammentazione delle misure e dei servizi (un tema caro ad Uneba)
  • dare risposte diverse ai diversi bisogni: un insieme d’interventi differenziati e complementari tra loro (un tema caro ad Uneba)
  • puntare a percorsi di assistenza semplici ed unitari: evitare che le famiglie debbano passare da uno sportello all’altro. Serve una valutazione unica nazionale, che stima il fabbisogno assistenziale dell’anziano per decidere la possibilità di ricevere gli interventi pubblici per la non autosufficienza
  • conseguire la tutela pubblica della non autosufficienza: con un finanziamento pubblico atto ad assicurare il diritto all’assistenza (con una logica analoga a quella della sanità)

Il cuore di quanto proposto dal Patto è l’istituzione di un Sistema Nazionale di Assistenza agli anziani non autosufficienti che, attraverso uno stretto coordinamento fra Stato, Regioni e Comuni, definisca un percorso unico e chiaro ed integri le prestazioni sanitarie e quelle sociali

Sistema Nazionale Assistenza Anziani – comunicato stampa

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“Tradizionalmente – è un passaggio delle Proposte- , in Italia si registra un basso tasso di copertura del fabbisogno assistenziale tramite servizi residenziali e semi-residenziali: la percentuale di posti letto in strutture residenziali si attesta infatti intorno al 2% della popolazione over 65, un dato che si colloca ben al di sotto di quanto fanno registrare i principali paesi a welfare avanzato La pandemia da  COVID-19 ha colpito duramente questo settore, mettendone in luce le debolezze e la subalternità, non dichiarata ma evidenziata da alcune fatali scelte gestionali operate nelle fasi pandemiche iniziali, nei confronti di altri ambiti del sistema assistenziale (ad esempio quello del trattamento delle acuzie)”.