“La riforma del Terzo settore” è il titolo e il tema del convegno organizzato da Uneba nazionale per sabato 22 novembre a Firenze.
Obbiettivo del convegno è analizzare la proposta di riforma del terzo settore, e proporre possibili modifiche o integrazioni da presentare a Governo e Parlamento.
Il convegno si svolge sabato 22 dalle 9.30 alle 13.30 presso l’auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in via Folco Portinari 5/r, a poca distanza dal Duomo, qui.
La partecipazione al convegno è gratuita, ma chiediamo di confermare la presenza a info@uneba.it. Al termine, rinfresco offerto da Uneba Toscana.
Nel pomeriggio, nella stessa sede, si riunisce il consiglio nazionale Uneba.
Al convegno parteciperà anche Donata Lenzi, l’onorevole del Pd relatrice alla Camera della riforma, il disegno di legge 2617 intitolato “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale” e attualmente in discussione nella commissione Affari Sociali della Camera.
Porterà il suo saluto anche Stefania Saccardi, vicepresidente ed assessore alle politiche sociali in Regione Toscana.
LE TRE RELAZIONI AL CONVEGNO
1. “La riforma del libro I, titolo II, del codice civile”
Maria Vita De Giorgi, Ordinaria di diritto civile, Università di Ferrara
Analisi del disegno di legge per la parte relativa alle proposte di riforma del libro I, titolo II, c.c. attinenti alla generalità delle associazioni, fondazioni, altre istituzioni private indipendentemente dall’attività svolta. L’analisi avrà anche riferimento ai profili di costituzionalità, essendosi in presenza di uno strumento giuridico essenziale per la sfera di iniziativa e di azione della persona e delle diverse formazioni sociali, cui dovrà essere garantita autonomia (nel rispetto della posizione dei terzi), sia nel momento fondativo che in quello gestionale superando la filosofia accentratrice che ha ispirato questa parte del codice civile del 1942 fino ad influenzare lo stesso dpr 361/2000.
Grado di coerenza dei principi della delega con le norme costituzionali (principalmente artt. 2 e 3, ma anche 4, 18, 38 ultimo comma, etc), quali i sistemi di controllo e verifica, quali le garanzie per i terzi e per i destinatari nel quadro legislativo e programmatorio. Formulazione di eventuali modificazioni ed integrazioni al disegno di legge
2. “La nuova disciplina del Terzo settore”
Emanuele Rossi, ordinario di diritto costituzionale, Scuola superiore di studi universitari Sant’ Anna, Pisa
Analisi per la parte relativa ai soggetti giuridici senza scopo di lucro, che svolgono attività con fini di interesse generale (associazioni, fondazioni, altre istituzioni di cui al libro I, titolo II, c.c., cooperative sociali, imprese sociali, etc.) e costituiscono quel variegato mondo che va sotto il generico termine di Terzo settore. E’ un mondo che opera in diverse aree di attività, ma che, per la parte (molto significativa) impegnata nei settori socioassistenziale, sociosanitario e socio educativo, ha un ruolo di rilievo nel moderno Stato sociale concorrendo con esso nell’ideazione, realizzazione e gestione di servizi alla persona e si sta sempre più caratterizzando nell’attuale fase di cambiamento dei sistemi di welfare.
Aspetti del d.d.l. di delega, garanzia di autonomia delle formazioni, controlli, spazi per un concorso paritario con il pubblico, limiti, proposte di modifica ed integrazione.
3. “La disciplina fiscale del Terzo settore”
Giuseppe Maria Cipolla, ordinario di diritto tributario, Università di Cassino e del Lazio Meridionale
Analisi per gli aspetti di natura fiscale relativamente agli organismi di Terzo settore ed alle loro prestazioni ed attività.
Innovazioni rispetto al quadro normativo attuale, loro coerenza con il sistema generale, ricadute sugli organismi di Terzo settore e sui destinatari delle loro attività, con particolare riguardo agli ambiti sociosanitario, socioassistenziale, socioeducativo.
Proposte di modifica ed integrazione al disegno di legge delega.
L’IMPEGNO DI UNEBA PER LA LEGISLAZIONE DI SETTORE
Uneba ha seguito sempre con particolare attenzione gli aspetti legislativi di settore (a partire dalla legge 328/2000), sia in ambito nazionale che regionale, facendosi portatrice delle istanze delle libere iniziative sociali in un quadro di tutela delle persone e delle famiglie più in difficoltà e di collaborazione con gli enti locali e le ASL per quanto attiene la programmazione, gli standard, i rapporti (convenzioni, accreditamenti, etc.) e, in generale, la gestione dei servizi alla persona. Di tutta evidenza quindi la rilevanza della revisione del libro I, titolo II, del codice civile e di una organica legislazione del terzo settore, dell’impresa sociale e delle prospettive di un nuovo servizio civile in una fase, quale l’attuale, in cui è viva l’attenzione a progetti di ripensamento dei modelli di welfare (welfare generativo, secondo welfare, REIS, etc.), ma anche in pericolo alcuni importanti risultati raggiunti nel tempo.
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