Serve chiarezza sulle rette per l’accoglienza di malati di Alzheimer in struttura residenziale: le Rsa, al pari delle famiglie, hanno bisogno di capire se a corrispondere la retta devono essere le famiglie oppure le Regioni.
Su questo tema Uneba insiste da tempo. Ha inviato un appello a Governo e Regioni, per chiedere al legislatore un intervento chiarificatore. Ed ha iniziato a incontrare i gruppi politici in Parlamento e i rappresentanti dei partiti.
A seguito dell’incontro con Uneba, Forza Italia ha diffuso una nota ripresa anche dalle agenzie di stampa.
“La responsabile del dipartimento Politiche Sociali e disabilità di Forza Italia, senatrice Fiammetta Modena -si legge nella nota-, ha incontrato alla Camera il presidente nazionale di Uneba, l’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale, Franco Massi, insieme ai capigruppo ‘azzurri’, Maurizio Gasparri e Paolo Barelli, e al delegato per la Lombardia del dipartimento Disabilità e sociale, Augusto Baruffi“. “Uneba – prosegue la nota FI – ha evidenziato la necessità di un intervento legislativo per fare chiarezza sulla titolarità degli oneri relativi ai costi di degenza per l’assistenza ai malati di Alzheimer (…) A tal fine, Forza Italia si renderà promotrice di iniziative presso i ministeri competenti, e anche nelle sedi parlamentari, perché siano stanziate risorse adeguate e siano messe in campo tutte le azioni necessarie a sostenere i pazienti e i loro familiari (…) Forza Italia si e’ impegnata ad assumere le iniziative che ci sono state sollecitate con la speranza che si possano condividere con tutte le forze politiche e che possano portare a delle soluzioni concrete”.
Inoltre il deputato della Lega Salvini Premier Gianangelo Bof ha presentato una interrogazione al Ministero della Salute per chiedere “se, a fronte del crescente numero di cause intentate dai familiari contro le Rsa per i parenti affetti da Alzheimer o in gravi condizioni di non autosufficienza, i quali chiedono di non pagare più la retta sostenendo che essa sia di competenza del Ssn, non ritenga urgente un intervento normativo che chiarisca in modo definitivo la questione, anche per evitare che le Rsa si trovino nella situazione di non ricevere il compenso né dai familiari né dal Ssn”.