“Per essere protagonisti nel Terzo Settore la dimensione della rete associativa nazionale risulta fondamentale”, ha detto Stefano Tabò, già presidente di CSVnet, nel suo intervento al convegno Uneba di Pisa.
Ha lanciato a Uneba, e agli enti Uneba, la riflessione sull’importanza di aderire a una rete associativa, in considerazione delle funzioni attribuite loro dal Codice del Terzo Settore
In particolare, le reti associative nazionali possono essere autorizzate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a esercitare importanti funzioni di controllo nei confronti dei propri soci, altrimenti svolte dai pubblici uffici. Come ha evidenziato Tabò, “Attorno al modo in cui saranno svolti i controlli gira una parte significativa della tutela e dello sviluppo dei soggetti di terzo settore. Controlli che, ove posti in essere dalla propria rete associativa, acquisiscono anche una valenza pedagogica e di assistenza tecnica”.
Uneba ha la possibilità di promuovere una rete associativa nazionale assieme ad altre associazioni, a cui potrebbero aderire sia enti Uneba che non Uneba, sulla base dei valori condivisi.
Corelatore di Tabò per la relazione “I servizi di rete per gli enti Uneba: il percorso di costituzione di una rete associativa” è stato Luca Degani, presidente della Commissione Giuridica di Uneba. La riforma del Terzo Settore e “l’identità del nostro mondo nella relazione col legislatore fiscale” sono, ha spiegato, tra i principali oggetti del lavoro delle Commissioni Giuridica e Fiscale. A valere per determinare le esenzioni, ha aggiunto, riferendosi all’esempio all’Imu, dovrebbe essere l’occuparsi della fragilità, prima che la forma societaria. Altro problema in agenda, oltre alla attuazione di quanto previsto da Pnrr, Dm 77 sull’assistenza territoriale e legge delega Anziani, è l’applicazione della normativa sulla concorrenza: il nostro settore ha ottenuto una proroga fino al 31.3.24 della sua applicazione, ma – ha evidenziato Degani- resta da capire come valorizzare la nostra natura di enti di terzo settore rispetto alla possibilità di una piena liberalizzazione”.
No comment yet, add your voice below!