All’enorme danno economico che la pandemia di Covid19 ha portato alle strutture residenziali per anziani si aggiunge il danno di immagine patito.
Questo “rischia di aggravare il già tragico impatto sull’economia di questa unità di offerta e di pregiudicare, di conseguenza, l’intero sistema di presa in carico basato su realtà prevalentemente appartenenti al no profit”, evidenzia l’avvocato Silvia D’Angelo (nella foto) in un articolo sulla rivista Cura
“È importante – prosegue D’Angelo- dunque che l’attenzione mediatica che oggi viene riservata al mondo RSA (..) induca a riflettere sul fatto che troppo a lungo queste realtà sono state messe da parte dalle Autorità, le quali non hanno riservato la dovuta considerazione a strutture in cui dimorano le persone più esposte al rischio di contagio”.
All’attenzione alla comunicazione ne va affiancata una alla natura stessa di enti come quelli Uneba. Afferma D’Angelo:
È il momento di dare nuova vita al sociosanitario, sostenendo, oltre agli ospedali, le strutture residenziali, presidiando il territorio e garantendo assistenza alle realtà più a rischio. (…) Auspichiamo che questo momento possa portare ad un cambiamento di prospettiva che consenta di valorizzare le RSA non solo come supporto all’ospedale, secondo un modello che ha mostrato i suoi limiti le sue fragilità, ma come unità d’offerta fondamentali sul territorio.
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