Uneba Puglia e le altre associazioni di categoria del settore sociosanitario della regione (Agespi, Aiop, Ansdipp, Assoap, Confcooperative sanità, Welfare a Levante), come ulteriore tentativo di richiamare l’attenzione sui bisogni delle persone fragili in Puglia di fronte alla pandemia.
Lo fanno con un “Appello alle istituzioni regionali, agli organi costituzionali ed a tutta la comunità pugliese”, che potete scaricare da qui o leggere qui sotto, e che giovedì 26 novembre è stato pubblicato sui quotidiani locali. Un appello in cui lamentano anzitutto la carenza di risposte avute dalle istituzioni, fin dall’inizio della pandemia.
1000 INFERMIERI DAL SOCIOSANITARIO ALLE ASL DURANTE LA PANDEMIA
Abbiamo chiesto DPI , farmaci, supporto infermieristico e medico, ricordano le associazioni.
Cosa abbiamo ricevuto? Disposizioni, diffide, ispezioni, circolari.
Risultato: a 9 mesi dall’inizio della pandemia, siamo messi peggio di prima. La sanità pubblica ha assunto circa 1000 infermieri che hanno lasciato gli enti del sociosanitario. Anche dagli enti che avevano focolai Covid e avevano chiesto alla Regione aiuto per integrare il servizio infermieristico.
AL POSTO DEI FINANZIAMENTI, I NAS
“Sembra che in Puglia- notano sconsolate le associazioni di categoria- tutto venga prima di noi, dei nostri fragili assistiti, del nostro personale, delle stesse aziende con migliaia di dipendenti, delle famiglie che implorano il nostro aiuto: tutto è prioritario, tranne questo settore fatto di enormi sacrifici e sofferenze”.
“Il Governo nazionale ed in particolare il Ministro della Sanità, nonostante le centinaia di richieste di sostegno finanziario da parte delle associazioni nazionali e regionali di categoria, non ha proposto alcuna misura di aiuto, nessun decreto, legge o DPCM prevede un solo euro a favore di questo sistema di assistenza a tutela di pazienti tanto fragili, nostri assistiti. Nel frattempo, però, non passa settimana che il Ministro non chieda ai carabinieri dei NAS di effettuare sopralluoghi e ispezioni, solo presso le strutture private”
Cosa serve fare adesso, per ridurre l’impatto della pandemia e sostenere il settore sociosanitario in Puglia?
Le associazioni di categoria indicano 8 necessità:
1. fornitura di DPI ( mascherine, guanti, tute ecc., il più delle volte introvabili)
2.supporto di personale infermieristico e medico
3. periodiche campagne di screening epidemiologico, tramite tamponi molecolari o adeguata fornitura di tamponi antigenici e/o sierologici direttamente alle strutture interessate
4.adeguamento temporaneo e straordinario delle tariffe per affrontare i costi dell’emergenza;
5.rimborso dei costi straordinari sin qui sostenuti
6.fornitura di farmaci e ossigeno
7. assistenza sanitaria tramite le USCA, i MMG e i medici specialisti
8.interventi rapidi, anche con la collaborazione delle associazioni di categoria, per organizzare al meglio il sistema
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