LUCCA -Si è aperto giovedì 4 aprile, di fronte a quasi 200 partecipanti, “Psichiatria riabilitativa: una rete per il futuro”, convegno nazionale che Uneba (www.uneba.it – associazione di categoria del settore sociosanitario con 900 enti associati in tutta Italia) organizza assieme alla Scuola superiore di scienze dell’educazione San Giovanni Bosco, alla Scuola di psicoterapia integrata di Massa e al Real Collegio di Lucca, che ospita i lavori.
“Questo è un convegno formativo, ma anche un’occasione per promuovere la partecipazione degli enti Uneba e di comunità locali a progetti di sviluppo”, ha spiegato Andrea Blandi, presidente Uneba Toscana e responsabile della formazione per Uneba nazionale.
“Nel 2018 – ha ricordato il presidente nazionale Uneba Franco Massi– oltre ai 40 anni della legge 180 (legge Basaglia), abbiamo ricordato i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale, che fino ad ora ha garantito assistenza di qualità ai cittadini. Ma tra 10 anni il SSN come sarà? In merito ho qualche preoccupazione, perché negli ultimi 10 anni perso 1% di Pil in fondi alla sanità, e i nostri investimenti in prevenzione sono molto inferiori di quelli paesi come Germania e Francia. Alle istituzioni noi di Uneba non chiediamo miracoli ma semplificazione delle procedure e certezze su normativa e finanziamenti”.
L’onorevole Bruno Orsini, già relatore della legge Basaglia, ha ripercorso tutta l’evoluzione dell’attenzione alla malattia mentale, passando attraverso l’epoca della contestazione che è stata, ha detto, “una rivolta dell’escluso per diventare incluso” e fino a oggi e alla necessità di nuove risposte.
“In psichiatria molto è stato fatto, molto è da fare”, ha chiosato Roberto Sarlo, direttore del Dipartimento Salute Mentale della USL Toscana Nord Ovest.
“Dobbiamo costruire una pluralità di risposte personalizzate e una rete di servizi”, ha detto Stefania Saccardi, assessore alla sanità della Regione Toscana. “In questo ambito dei servizi sociosanitari la presenza del Terzo Settore è fondamentale, è un valore assoluto”.
“Ad oggi – ha notato con amarezza don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della CEI – purtroppo la riabilitazione non è ancora cardine dell’intervento in psichiatria, ed anzi purtroppo vediamo una deriva in senso opposto. Si creano condizioni in cui sempre più categorie vengono scartate: è la ‘cultura dello scarto’ di cui parla papa Francesco. Lo stigma tanto combattuto ora rischia di ripresentarsi”.
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