Rilevare con precisione le singole attività di assistenza svolte con gli anziani.
Rilevare gli esiti assistenziali.
Fissare, attraverso l’analisi dei dati e il confronto tra più centri di servizi, delle soglie e dei benchmark per valutare oggettivamente il lavoro di assistenza. E farne uno strumento provvisto di validazione scientifica. Uno stimolo per un miglioramento continuo della qualità del servizio. Che porta ad un miglioramento del benessere della persona.
Questa è la base del progetto sperimentale GIANO- Governo Integrato dell’Assistenza e valutazioNe degli Outcome, curato da Uneba Veneto per arrivare ad una misurazione della qualità del servizio offerto attraverso il monitoraggio delle performance e del carico lavorativo del personale.
Lo ha presentato il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci al convegno Uneba di Rimini sull’invecchiamento con le slide che trovate qui sotto.
Si tratta di creare un panel di indicatori per il monitoraggio processi e di indicatori per il monitoraggio degli outcome.
Per rilevare i dati si utilizza un sistema di tag rfid, uno nella tessera dell’operatore e uno presso il letto dell’anziano, e un pin pad su cui l’operatore digita il codice dell’attività di assistenza che viene svolta. (alzata, igiene…)
In questo modo già ora invengono rilevate oltre 1700 attività al giorno: più di un milione all’anno. Una enorme mole di dati. Che al contempo rappresenta anche una tutela per l’ente e per il singolo operatore, perché certifica con esattezza l’assistenza dedicata al singolo anziano.
Entro fine 2019 è previsto il consolidamento del sistema user tag.
Una volta completata l’adozione di uno standard di monitoraggio, si procederà all’estensione su reti territoriali.
Nel 2020 è previsto un convegno di divulgazione sul tema.
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