Skip to content

Professione raccolta fondi: chi, come, quanto

Professione: raccolta fondi.

Chi sono, in Italia, le persone che si occupano, per professione e non per volontariato, di fundraising, cioè lavorano all’interno delle organizzazioni non profit per la raccolta fondi e per i rapporti con i sostenitori?

Fornisce alcune indicazioni sulla professione una ricerca del Cfre, organismo internazionale che cura la certificazione dei fund raisers, svolta anche in Italia, attraverso il centro studi Philantropy, nel corso del 2009. I risultati della ricerca sono stati presentati all’edizione 2011 del Festival del fundraising.

Ad essa si somma un’altra ricerca condotta da Blackbaud.

Come spiegano questo articolo del Sole 24 ore e questo precedente intervento su Il sole 24 ore Terzo settore (da essi traiamo tutti i dati qui di seguito), solo il 3,6% dei professionisti della raccolta fondi opera in “istituzioni religiose”.

Il 18% dei fundraiser, cioè la maggioranza relativa di quelli intervistati, lavora per organizzazioni del settore sociosanitario.

Il 23 % delle associazioni coinvolte nell’indagine ha una sola persona che si dedica specificatamente alla raccolta fondi. Il 35% non ne ha nessuna. Solo il 2% ha 20 o più fundraiser. Un terzo dei fund raiser – addirittura il 45%, secondo un altro studio- lavora in organizzazioni piccole, cioè con entrate annue inferiori ai 250 mila euro. Circa la metà è laureata, circa la metà è donna.

Già nel 2009, quando cioè internet era meno diffuso di ora, il 26% degli intervistati considerava estremamente importante ai fini della raccolta fondi la comunicazione via internet, e il 27% affermava che il sito web della propria organizzazione serviva anzitutto per stimolare la raccolta fondi.

La retribuzione media lorda annua media è stimata tra i 70 mila e gli 80 mila euro; una parte della retribuzione a volte è legata direttamente ai risultati di raccolta fondi.

Ma di cosa si occupa un fund raiser? Per il 24% del suo tempo di ricerca di donatori; per il 22% della costruzione di relazioni; per il 15% di “leadership e lavoro gestionale”; per il 12% di “questioni etiche e accountability”. Anche il “ringraziare per le donazioni ricevute” è citato tra gli impegni più frequenti.

Ma come ridurre i costi ed aumentare l’efficienza delle raccolte fondi? Valerio Melandri, direttore del centro Philantropy, lancia una proposta: ottenere dall’Agenzia delle Entrate i nominativi di chi versa all’ente il 5 per mille. In questo modo si abbasserebbero le spese postali e quelle per la ricerca di nuovi donatori. In altri paesi d’Europa, spiega, questo già accade.

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

HAI DOMANDE O DUBBI?

I commenti dei lettori sono benvenuti. Dopo un rapido controllo, li pubblicheremo tutti, tranne quelli che contengono insulti o non hanno a che fare con Uneba. Uneba non può prendersi l’impegno di rispondere a tutti i commenti.

Agli enti in regola con la quota di adesione all’Uneba offriamo un servizio di assistenza gratuita sull’applicazione del contratto Uneba: è necessario inviare il proprio quesito a sail@uneba.org. Come da Regolamento Uneba, non sarà data risposta a quesiti provenienti da singoli lavoratori.

Potrebbe interessarti

Innoviamo e resistiamo – Il non profit dell’assistenza agli anziani si rilancia

INNOVIAMO E RESISTIAMO – IL NON PROFIT DELL’ASSISTENZA AGLI ANZIANI RILANCIA I SUOI VALORI AL CONVEGNO UNEBA IN
Leggi di più

Contratto Uneba – Incontro con i sindacati del 1 ottobre

Martedì 1 ottobre 2024 si è svolto, presso la Sede Uneba in Roma, un incontro con le organizzazioni
Leggi di più

Tar Lombardia: legittima la co-progettazione delle Onlus. Anche se non iscritte al Runts

Le Onlus possono partecipare ai processi di co-programmazione e co-progettazione previsti dall’articolo 55 del Codice del Terzo Settore
Leggi di più

Transitional Care per l’assistenza agli anziani fragili

Transitional Care: l’associato Uneba Lombardia Fondazione Sacra Famiglia avvia un nuovo modello di assistenza dedicato agli anziani fragili,
Leggi di più

La riforma della non autosufficienza, spiegata bene – Libro del Patto

Riforma della non autosufficienza: punti di forza e debolezze. Dalla legge delega 33/2023 al decreto attuativo 29/2024, fino
Leggi di più

Contributi dal Ministero per Enti del Terzo Settore – Cerchiamo enti Uneba per partecipare a bando

Partecipazione all’Avviso pubblico 2/2024 del Ministero delle politiche sociali che mette a disposizione risorse per fondazioni, associazioni di
Leggi di più

Uneba: chiarezza sulle rette Alzheimer, risorse per i centri diurni per anziani

Più chiarezza sulla titolarità delle rette per i malati di Alzheimer, più risorse per aprire centri diurni per
Leggi di più

Retta Alzheimer – Uneba in Parlamento al convegno di Forza Italia

Uneba insiste da tempo sulla necessità di fare chiarezza sulle rette per l’accoglienza di malati di Alzheimer in
Leggi di più

Sponsor