Il Ministero per lo sviluppo economico ha fissato i criteri per la definizione di compensazioni economiche della spesa sostenuta (semplificando: sconti) per la fornitura di energia elettrica per due categorie:
1) soggetti economicamente svantaggiati, cioè con reddito ISEE non superiore ai 7500 euro all’anno, con variazioni a seconda del numero di componenti della famiglia.
2) soggetti in gravi condizioni di salute che devono utilizzare apparecchiature medico-terapeutiche, necessarie per l’esistenza in vita, alimentate da energia elettrica. Potranno beneficiare di modalità compensative riferite sia al maggior impegno di potenza, sia al maggior consumo di energia elettrica connessi all’utilizzo delle apparecchiature.
Qui il provvedimento del Ministero, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 febbraio.
Questo “bonus sociale” dovrebbe contare su un budget di circa 300-400 milioni di euro; si stimano sconti fino a 120 euro a famiglia.
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha il compito di definire, nei prossimi mesi, le compensazioni –cioè stabilire di quanto saranno gli sconti-, i meccanismi certi e trasparenti di aggiornamento e l’uso efficiente delle risorse.
Per l’attuazione concreta dei benefici servirà un accordo con l’Anci, cioè l’associazione dei Comuni, perchè le richieste di sconto dovranno essere inoltrate al Comune di residenza che ne verificherà l’ammissibilità.
I dettagli su come dovrebbe funzionare il sistema (chi può chiedere, come farlo, quando arriverà il bonus) qui nel comunicato dell’Autorità per l’Energia.
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