La Fondazione Cassa di risparmio di Torino ha promosso la ricerca “Anziani e disabili – Analisi del sistema socio-assistenziale piemontese e prospettive di sviluppo”, realizzata in collaborazione con il CRESAM (Centro di Ricerche Economiche Sociali Aziendali e Manageriali) e la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino.
Qui la ricerca completa (250 pagine), qui una sintesi (55 pagine)
Alcuni dati della ricerca:
Quanti anziani, quanti disabili
Il 25% della popolazione del Piemonte (4,3 milioni) ha più di 65 anni. Ci sono quasi due anziani per ogni giovane sotto i 15 anni, l’indice di vecchiaia cioè è 180. Ma è molto maggiore nelle provincie di Vercelli (211) ed Alessandria (235).
Tra gli anziani ospitati nei presidi, 15056 sono autosufficienti e 14395 non autosufficienti. C’è una maggioranza di non autosufficienti nelle province di Alessandria (1982 autosufficienti e 2126 non autosufficienti), Biella (732 autosufficienti e 1118 non autosufficienti), Novara (798 autosufficienti e 1200 non autosufficienti), Verbania (381 autosufficienti e 436 non autosufficienti) e Vercelli (611 autosufficienti e 613 non autosufficienti).
Disabili sono 51318: l’1,2% della popolazione 0-14 anni e il 49,6% tra chi ha più di ottanta anni.
Poco personale ad Asti, pochi assistenti sociali ovunque
Gli utenti dei servizi socioassistenziali sono 152.207, con un aumento di circa il 10% rispetto al 2006. Gli operatori sono 10.390. Quindi una media di 14,6 operatori per utente: ma sono 11,6 in provincia di Torino e 33,3 in provincia di Asti.
In particolare:
- in provincia di Torino c’è un assistente sociale ogni 135 utenti, in provincia di Vercelli uno ogni 254. Lo studio rileva la forte necessità di un maggior numero di assistenti sociali.
- in provincia di Verbania c’è un Adest/Oss ogni 28 utenti. Ultima in classifica la provincia di Asti.
- in tutto il Piemonte c’è 1 educatore professionale ogni 52 utenti, ma in provincia di Asti 1 ogni 142.
I costi
Il numero medio di utenti per presidio è 103,57.
Il numero di dipendenti per struttura è di 37,5.
Il fatturato medio per presidio ammonta a 1.679.641 euro.
Il costo medio mensile per utente è pari a 5317,4 euro.
Il Piemonte rispetto al resto d’Italia
“Per quanto riguarda i servizi agli anziani, il Piemonte si colloca in una posizione elevata con riferimento ai servizi di tipo residenziale ma in una posizione meno positiva con riferimento all’assistenza domiciliare”.
“Il primato quanto alle Rsa è detenuto dalla Lombardia con 607; occorre però sottolineare come il maggior incremento tra il 2000 e il 2007 si registri in Emilia Romagna (+ 428%) e in Piemonte (+ 331%)".
"Il Veneto ha il contributo pubblico (per Rsa) di maggior entità (46-52 euro per ospite a settimana). Al secondo posto troviamo la regione Piemonte con un contributo pubblico che oscilla tra i 34 e i 56,5 euro”.
Cosa il Piemonte può migliorare
Lo studio individua alcuni punti di debolezza del sistema socio-assistenziale piemontese. Ad esempio:
- Difficoltà economiche da parte degli anziani e delle loro famiglie dovute al ridotto budget sanitario a copertura delle rette
- Carenza di strutture per gli anziani con patologie particolari
- Carenza di strutture per disabili
- Carenza di politiche che consentano la permanenza di anziani e disabili presso il loro domicilio
- Sistema sociale prevalentemente gestito dai privati e solo in misura ridotta prerogativa dello Stato
- Difficoltà nel reperire e ottenere finanziamenti
- Costi di gestione troppo alti
- Numero troppo ridotto di corsi per operatori sanitari
Completano la ricerca alcuni spunti di approfondimento sulle politiche di formazione attuate, e sulle necessità che emergono in materia, ma pure idee sul futuro delle politiche per disabili e anziani tratte dai focus group condotti nel corso della ricerca, che è stata presentata durante questo convegno venerdì 24 settembre.
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