Gli standard di personale nelle strutture per anziani, stabiliti dalle norme regionali, non sono sufficienti rispetto ai bisogni assistenziali
La carenza di personale, a partire dagli infermieri, un problema pressante. E nei dipendenti che restano in servizio aumentano i casi di burnout
C’è una grande eterogeneità nelle norme delle diverse Regioni sui servizi per anziani.
Per la maggior parte delle strutture per anziani, nel 2021 il bilancio è peggiorato
Sono questi alcuni dei punti principali del Rapporto sulla Long Term Care edizione 2023 di Cergas SDA Bocconi e di Essity, che con il marchio Tena è sponsor del sito Uneba
Ecco il comunicato stampa del Rapporto sulla Long Term Care 2023.
Leggi il 5° Rapporto dell’Osservatorio Long Term Care “Il personale come fattore critico di qualità per il settore Long Term Care”
Altri passaggi significativi
“2,8 milioni di persone anziane in condizioni di non autosufficienza non ricevono alcun servizio pubblico di LTC (né ADI né RSA). Di fatto esiste un bacino potenziale molto ampio di cittadini e famiglie alla ricerca di una risposta assistenziale”
“Gli enti del terzo settore (Fondazioni e Cooperative) sono quelli che presentano i dati peggiori: rispetto agli infermieri la carenza riscontrata da tali enti era infatti del 23,9%, diversamente dal dato degli enti pubblici pari a 18,2% e privati profit, 18,3%, (per arrivare poi alla media del 21,7% riportata sopra). Lo stesso fenomeno si legge anche rispetto a medici (dove gli enti del terzo settore riportano una carenza di 14,6%) e OSS (12,6% per gli enti del terzo settore)”.
Sugli stessi temi, ecco alcuni interventi di Uneba:
- La normativa sui servizi residenziali per anziani non autosufficienti nelle Regioni – Indagine di Virginio Marchesi
- 100.000 infermieri in meno in 20 anni: i dati di Angelo Mastrillo.
- Rsa sul baratro, i conti peggiorano – Indagine Uneba di Virginio Marchesi
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