In Liguria ci sono 240 anziani ogni 100 giovani: è il territorio più vecchio d’Italia. La media del resto d’Italia è di 140 anziani ogni 100 giovani. Spesa sanitaria e spesa sociale sono molto maggiori che in altre parti d’Italia.
Il sistema regionale copre il 60% della domanda di assistenza attraverso forme tradizionali di risposta (assistenza domiciliare, residenza protetta, residenza sanitaria assistenziale e centro diurno).
Dal gran numero di anziani discende l’elevata domanda di assistenza famigliare: ogni 100 abitanti con più di 75 anni a Genova, 15 hanno la badante. Un terzo è irregolare,il 28 % non ha un contratto stabile.
L’Ars della Liguria ha dedicato al tema delle badanti e dell’assistenza ai non autosufficienti questa corposa ricerca da cui sono tratti anche i dati citati prima.
Tanto capillare è la loro presenza che il Comune di Genova, ha dichiarato l’assessore al sociale Roberta Papi, intende avviare un “progetto sperimentale per l’assistenza agli anziani fragili dimessi dagli ospedali fatta ricorrendo alle badanti”.
“Un’altra strategia allo studio – spiega il bollettino del Comune – è quella di allargare le esperienze delle residenze collettive, dove gli anziani, evitando l’ospedalizzazione, possono condividere una casa con altri anziani, ricreando un clima più familiare, consentendo anche un’assistenza più diffusa e agevole”.
NON SOLO APPALTO
Nel frattempo, l’assessore al sociale della Regione Liguria Lorena Rambaudi ha annunciato l’intenzione di introdurre novità nelle modalità di affidamento dei servizi sociali. Includendo, spiega il comunicato della giunta regionale, “società mista, concessioni, patti di sussidiarietà, accreditamento e non solo gare d’appalto”
“Sul fronte degli asili nido e dell’assistenza domiciliare – continua l’assessore – abbiamo intenzione di sperimentare una forma di accreditamento che rappresenta un passo avanti rispetto al massimo ribasso per tutelare la qualità dei servizi”.
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