Anche Uneba Veneto partecipa al confronto sul nuovo Piano socio sanitario regionale 2012 2014 del Veneto, approvato dalla giunta regionale e attualmente all’esame del consiglio regionale con le sue commissioni.
E’ stata la commissione consiliare quinta, sanità e sociale, presieduta da Leo Padrin, a chiedere ad Uneba Veneto un contributo.
Nella parte riservata di www.uneba.org, in corrispondenza di questa notizia, trovate le indicazioni presentate da Francesco Facci ed Ernesto Burattin, rispettivamente presidente e vicepresidente di Uneba Veneto.
Uneba Veneto apprezza che il Pssr inserisca tra le scelte strategiche della Regione la “rimodulazione delle unità di offerta, sviluppando una flessibilità organizzativa per adeguare progressivamente gli standard previsti dalla legge regionale 22/02 alle esigenze assistenziali ed alla sostenibilità economica del sistema”.
Del resto l’adeguamento degli standard è una richiesta emersa con forza anche dagli enti associati Uneba Veneto.
Facci e Burattin insistono però per una valutazione che sia fatta sui risultati: “in un’ottica di maggiore sostenibilità economica occorre dare maggiore risalto ai risultati piuttosto che al semplice o sterile rispetto di standard imposti”. E allora perché non avviare, almeno in forma sperimentale, la valorizzazione degli “esiti assistenziali” superando il vincolo degli standard?
Altrimenti – prosegue il ragionamento – cosa si farà quando le risorse economiche assegnate non basteranno più per rispettare gli standard, a cui pure sono strettamente correlate?
Uneba Veneto sottolinea inoltre l’importanza che si concretizzi la “garanzia dell’uniformità assistenziale” con il superamento delle differenze tra territori e tra Ulss. Ad esempio nell’accesso ai servizi erogati dal territorio e nella gestione della lista unica di attesa.
Trovate qui tutte le osservazioni al Pssr presentate da enti locali, associazioni di categoria, sindacati, Ulss…
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