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Onlus, ecco tutte quelle iscritte all'Anagrafe

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato l’elenco completo di tutte le onlus iscritte all’Anagrafe delle Onlus, diviso regione per regione.

L’elenco esclude le organizzazioni di volontariato e le cooperative.

Leggi il comunicato dell’Agenzia.

Ecco il numero di Onlus regione per regione (fonte Quinonprofit)

  • Lazio 3914
  • Lombardia 3585
  • Piemonte 2195
  • Sicilia 2160
  • Veneto 1762
  • Toscana 1658
  • Campania 1481
  • Puglia 1043
  • Abruzzo 657
  • Emilia Romagna 607
  • Sardegna 490
  • Calabria 486
  • Liguria 430
  • Umbria 256
  • Friuli Venezia Giulia 233
  • Marche 219
  • Molise 154
  • Trento 137
  • Basilicata 136
  • Bolzano 67
  • Valle d’Aosta 39
  • TOTALE 21.709

L’Agenzia delle Entrate ricorda che i contribuenti che effettuano erogazioni liberali alle Onlus presenti in questi elenchi potranno fruire, a scelta, della detrazione dall’imposta lorda del 26%, fino ad un importo massimo di 30 mila euro annui delle donazioni fatte, oppure potranno dedurre gli importi nel limite del 10% del reddito complessivo e, comunque, nella misura massima di 70 mila euro.

1 Comment

  1. Gentili Signori,
    Sono Lissemar Bello, cittadina italiana, mi trovo in Panama e mi rivolgo a Voi per chiedere il Vostro aiuto nella difesa dei miei diritti come cittadina.

    Ho una figlia che ha 6 anni di età ed è affetta da DSA, cioè Disturbo dello Spettro Autistico, secondo la diagnosi fatta in Italia nel 2016, anche se la diagnosi fatta a Panama è Trastorno dello Sviluppo, Disfunzione nel Lobo Prefrontale e Disturbo dell’Integrazione Sensoriale.

    Mi sono recata in Italia a gennaio scorso e ho fatto la domanda d’iscrizione della bambina nella scuola italiana, specificamente a Casalvieri, in Provincia di Frosinone, sperando che lei potesse avere una scuola più idonea alle sue esigenze. Siccome in quel momento lavoravo ancora, ho chiesto 15 giorni per fare tutto ciò che dovevo fare prima del rientro in Italia. Quindi ho registrato un contratto d’affitto, ho iscritto alla bambina a scuola e sono andata al Comune di Casalvieri a chiedere il cambio di residenza.

    Visto che dovevo tornare con la bambina (che mentre Io aggiustavo tutto in Italia era rimasta con il padre in Panama) mi è stato consigliato di fare la domanda di cambio di residenza quando fosse rientrata definitivamente, altrimenti se si faceva la verificazione e non mi trovavano, la domanda poteva essere respinta.
    Ora, mi trovo senza poter tornare con mia figlia e quindi bloccata a Panama perché il decreto emesso dal Mistro Speranza non ci consente di rientrare, il che è una violazione ai nostri diritti come cittadine italiane.

    Ho scritto una mail alla nostra ambasciata chiedendo un permesso speciale o pure un’autorizzazione per il rientro, inviando anche in allegato tutti i documenti, le carte, le relazioni cliniche della bambina, ma la risposta è stata che loro non hanno la competenza di emettere certificati o dichiarazioni che consentano l’ingresso in Italia in deroga alla normativa.
    Perciò mi sono rivolta all’Onorevole Elisabetta Belloni, alla Protezione Civile, e anche al Ministero della Salute. L’Onorevole Signora Belloni ha avuto la gentilezza di rispondermi che aveva chiesto alla direzione generale di verificare se c’erano margini per facilitare il mio rientro.

    Ma oggi il Consule di Italia in Panama mi ha telefonato per farmi sapere che la Direzione Generale aveva chiesto di telefonarmi perché mi informasse che non c’è alcuna possibilità di rientro visto che il decreto è ancora in vigore, e secondo le sue parole non si poteva derogare la normativa, anche se nella prima mail, la signora Marcella Pecone, anche lei funzionaria dell’ambasciata mi aveva fatto capire che potevo andare in Italia, sempre che portassi con me tutti i documenti che dimostrano che avevo l’intenzione di rientrare prima del decreto, quindi loro non potevano derogare la normativa, ma mi invitavano a scavalcare la normativa del decreto, giacché secondo lui una volta fosse arrivata con la bambina in Italia nessuno mi poteva fermare e al massimo avrei dovuto pagare una multa.
    Siccome per me questa non era un consiglio da prendere mi sono lamentata da fatto che non mi sentivo tutelata dallo Stato Italiano. La risposta del Consule è stata un offesa… mi ha chiesto se avevo anche la cittadinanza panamense ho risposto che sono italo-venezuelana e allora mi ha detto che potevo rinunciare alla mia cittadinanza italiana e continuare con quella venezuelana ma che anche se l’Italia aveva brutte cose aveva anche una cosa buona ed era riuscita a fermare il virus in due o tre mesi. In più mi ha consigliato di pensare bene nelle prossime votazioni visto che non ero d’accordo con le sue parole, e ancora peggio mi ha detto che anche suo figlio di tre anni aveva avuto qualche disturbo per non poter giocare con i suoi amici per 3 mesi, e per questo poteva capirmi benissimo. Anche mi ha fatto sapere che loro sono la rappresentazione del governo. Per essere sincera ho dovuto ricordare al Consule che come Stato Italiano (non governo) loro dovevano tutelare i nostri diritti. La conversazione è stata abbastanza lunga ma siamo arrivati a nulla.

    Allora, per me come mamma e come cittadina, non sono accettabili queste risposte, non solo perche ritengo che lo Stato Italiano non sta riconoscendo i nostri diritti come cittadine ma anche perché il decreto emesso dal Ministro Speranza viola sfacciatamente diverse e troppi articoli della nostra Costituzione.

    Dimentica il ministro che secondo l’articolo 28 della Costituzione, lui sarà direttamente responsabile, secondo la legge penale, civile a amministrative degli atti compiute in violazione dei diritti di mia figlia e quelli miei e poi, visto che tutti parlano di non poter fare niente per derogare il decreto, anche se questo e incostituzionale, mi chiedo se tutti gli altri funzionari dello Stato Italiano che sanno e permettono che la Costituzione sia derogata da un decreto incostituzionale, non sono responsabili anche loro penale, civile e amministrativamente per violare anche l’articolo 54 che stabilisce il dovere di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi. Ripeto, l’articolo fa riferimento ad essere fedele alla Repubblica non al governo, non al ministro… essere fedele alla Reppublica, forse in consequenza a noi come popolo sovrano.

    Noi siamo cittadini italiani anche se all’estero e non è giusto essere trattati così, non meritiamo che ci venga limitata la libertà che ci da l’articolo 16 di uscire ed rientrare nel nostro paese. Non capisco come mentre gli altri paesi nel mondo invitano ai suoi connazionali a tornare a casa, l’Italia ci chiude le porte in faccia; non è accettabile.
    Vi prego di aiutarmi. La situazione che viviamo stà provocando una seria acutizzazione dei disturbi della bambina giacché siamo chiuse da più di 6 mesi a casa senza l’opportunità di accedere alle terapie.
    Ho perso il lavoro, ho perso amici e compagni di lavoro per il virus, Vi prego di rispondermi se per caso ho perso anche i miei diritti e la mia cittadinanza, visto che sembrerebbe che il governo non ci considera come italiani. Non so se da quando sono uscita dall’Italia le cose sono cambiate e adesso siamo italiane di serie B, ma davvero Vi prego di aiutarci perché la situazione qui è disperata e non solo per me ma per tanti altri connazionali.

    Vi ringrazio in anticipo per il Vostro tempo dedicatomi.

    Distinti saluti,
    Lissemar Bello


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