La giunta della Regione Marche ha stipulato un accordo con la Conferenza episcopale marchigiana per assistere i sacerdoti non autosufficienti.
Il progetto sperimentale coinvolgerà 140 sacerdoti (sono circa 1.200 in tutta la regione).
L’investimento per la regione è di 600 mila euro.
Il progetto si articolerà attraverso l’erogazione di servizi in strutture diocesane con posti letto assimilati a residenze protette e l’assistenza domiciliare integrata. In particolare, all’interno di seminari, Case del clero e altre strutture residenziali di accoglienza che abbiano le caratteristiche previste per l’autorizzazione delle case di riposo, si identificano nuclei di posti letto che vengono sperimentalmente utilizzati come moduli di residenze protette per i sacerdoti anziani presenti. Sono previste, poi, forme di assistenza domiciliare integrata e servizio assistenza domiciliare realizzate nella comunità di appartenenza del sacerdote. Inoltre, sarà possibile sperimentare l’assegno di cura socio-assistenziale.
La proposta sperimentale e’ propedeutica all’inserimento dell’assistenza ai sacerdoti anziani all’interno dell’ordinario sistema regionale dell’offerta socio-sanitaria e socio-assistenziale gestito dall’Ambito sociale e dal distretto sanitario.
Soggetto gestore e referente istituzionale per l’attuazione degli interventi sarà l’Inrca.
In ogni diocesi coinvolta viene costituito un Gruppo di progettazione diocesano, con il compito di predisporre i singoli interventi assistenziali. E’ anche previsto un Comitato regionale di indirizzo e coordinamento, con compiti di monitoraggio e valutazione dei progetto.
Alle Marche appartiene il record di anzianità dei sacerdoti diocesani, con un età media pari a 64,2 anni, contro i 60 del dato nazionale. In tutta Italia, il 10% dei circa 38.000 sacerdoti diocesani, per motivi di eta’ o di salute, non può più esercitare il ministero attivo e necessita di assistenza.
Fonti: Superabile, Adnkronos, ChiesaMarche
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