Come è possibile che nessuna istituzione ha riflettuto sul fatto che le RSA sono un concentrato di popolazione a rischio? Tutti si sono dimenticati di noi, salvo accorgersene adesso che, chissà come mai, molti anziani sono deceduti nelle Rsa…
E’ l’amaro interrogativo presente nella lettera aperta firmata da 8 geriatri della Fondazione Castellini, ente associato Uneba di Melegnano (Milano), che scelgono di intervenire perché “feriti dal martellamento mediatico sulle Rsa”
“Dov’erano le istituzioni – chiedono i medici- quando chiedevamo tamponi che non venivano dati, se non col contagocce? Dov’erano le istituzioni quando i nostri impiegati dell’ufficio acquisti cercavano spasmodicamente di procurare per noi mascherine e dispositivi di protezione?”
“Noi medici e tutto il personale addetto all’assistenza ci siamo adoperati in ogni modo per fornire le cure più adeguate per questa malattia, e non abbiamo smesso un attimo di aggiornarci sulle terapie possibili per questo virus”
“Ma se davvero le istituzioni pensano che in Rsa si lavori così male, perché invece di avviare indagini (che si svolgeranno certamente sulla carta e a pandemia conclusa) non hanno pensato di venire adesso a vedere con i loro occhi come vengono curate le persone qui da noi?”
“E perché non vengono a vedere come stiamo noi, poveri operatori sanitari di Rsa? Siamo stanchi per il duro lavoro e mortificati per la scarsa considerazione, impegnati ogni giorno non solo sui pazienti ma anche a rassicurare, per quanto possibile, i loro famigliari, cercando di riguadagnare una fiducia guadagnata in anni di onorato servizio e demolita in un’ora di servizi di giornalistici. E naturalmente, anche noi abbiamo paura di ammalarci”.
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