Il 22 aprile, nell’ultima sessione plenaria di Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione "sul contributo del volontariato alla coesione economica e sociale".
Qui il testo completo.
La risoluzione suggerisce agli stati dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, alcune misure da adottare a favore delle organizzazioni di volontariato (da distinguere dalle Ong).
L’Europarlamento, tra le altre cose, chiede agli Stati membri di:
- aiutare le organizzazioni ad accedere a finanziamenti sufficienti e sostenibili senza adempimenti burocratici e formalità di documentazione
- introdurre l’esenzione dall’Iva sugli acquisti fatti dalle organizzazioni di volontariato per la realizzazione dei loro obiettivi
- introdurre la detassazione anche totale delle donazioni
- dichiarare il 2011 Anno europeo del volontariato
- fare in modo che il volontariato non sia un sostituto del lavoro retribuito
- dare incentivi al settore privato perché anche questo, all’interno della propria responsabilità sociale, sostenga il volontariato
- creare una banca dati europea sulle organizzazioni di volontariato e sulle buone pratiche
- dare possibilità di fare volontariato fin dai primi anni di scuola
L’Ue ci mette i soldi, i volontari il lavoro
Il Parlamento Europeo insiste poi perchè l’attività di volontariato possa essere riconosciuta nel suo valore economico quale contributo ai progetti cofinanziati dall’Unione Europea. Oggi, infatti, le organizzazioni di volontariato difficilmente riescono ad accedere ai fondi comunitari, perché questi prevedono che chi ottiene un finanziamento per un progetto vi contribuisca anche con fondi propri. Ma di questi ultimi le organizzazioni di volontariato spesso non dispongono.
Qui un intervento sul tema del parlamentare europeo Iles Braghetto.
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