Alle strutture sociosanitarie residenziali della Lombardia non si può applicare la riduzi0ne dal 95% al 90% della liquidazione dell’anticipo del budget prevista dalla Regione Lombardia.
Lo affermano con chiarezza, unitariamente, le associazioni di categoria del settore sociosanitario in Lombardia: Uneba Lombardia, e poi Agespi, Aiop, Alleanza cooperative italiane welfare Lombardia, Anaste, Anffas Lombardia, Aris, Arlea.
Regione Lombardia penalizza le Rsa: leggi il comunicato di Uneba
E’ la loro risposta alla nota G1.2020.0023340 del 17 giugno che la Direzione Welfare della Regione Lombardia ha inviato alle direzioni generali delle Ats della Lombardia, per il recepimento di quanto prevede il Decreto Rilancio (decreto legge 14 del 19 maggio 2020).
Il Decreto Rilancio prevede il pagamento di acconti solo fino al 90% “alle strutture private accreditate destinatarie di apposito budget per l’anno 2020 e che vedono altresì una temporanea sospensione delle attività ordinarie”, anche “in funzione della rimodulazione o sospensione delle attività di ricovero e ambulatoriali differibili e non urgenti, ivi incluse quelle erogate in regime di libera professione intramuraria”.
Ma come evidenziano Uneba Lombardia e le altre associazioni “è di tutta evidenza che tale norma non sia riferibile alle strutture sociosanitarie residenziali, la cui attività non è mai stata sospesa o rimodulata”. Per questo le associazioni chiedono una immediata rettifica del provvedimento.
Sullo stesso tema, vedi l’articolo di Varesenews
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