Tutte le Asl della Lombardia avranno almeno un "Centro per l’assistenza domiciliare" (CeAD), con il compito di coordinare gli interventi socio-sanitari in questo settore. Lo ha deciso la Giunta regionale. Ciascuna Asl sottoscriverà un protocollo di intesa con il Comune capofila del suo Ambito per attivare il CeAD.
Tra i compiti dei centri, spiega l’assessore regionale alla famiglia Giulio Boscagli nel comunicato ufficiale della Regione Lombardia, “raccogliere sia le richieste dei diretti interessati che le segnalazioni dei servizi; disporre, in accordo con la famiglia, l’attivazione del servizio di assistenza domiciliare (SAD), di assistenza domiciliare integrata (ADI); erogare il voucher sociale e socio-sanitario, il buono sociale, l’assistente familiare e il ricovero nel centro diurno integrato (CDI); erogare i presidi e gli ausili (pannoloni, protesi, ecc) e realizzare "pacchetti" personalizzati di prestazioni.
Qualora l’anziano o il disabile necessiti di ricovero, il CeAD lo aiuterà a scegliere il tipo di struttura, residenziale e non, e si coordinerà con la struttura intermedia per gestire i casi complessi che non hanno immediata soluzione (dimissioni ospedalieri, aggravamenti a domicilio, ecc)”.
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