Con la delibera 314 del 4 settembre 2020 di Alisa, Regione Liguria approva un avviso pubblico per assegnare incarichi professionali, all’interno della sanità pubblica, a 249 infermieri da inserire nell’assistenza domiciliare oppure come ‘infermieri di comunità’, in tutte le Asl della regione. Incarico fino a fine 2020, a 30 euro lordi l’ora, fino a 35 ore alla settimana.
L’Avviso specifica, però, che non è possibile conferire gli incarichi professionali a infermieri che “si trovino in costanza di lavoro subordinato con strutture sanitarie e sociosanitarie private accreditate”, quali sono per esempio molti enti Uneba.
In questo modo si evita che per rispondere alle necessità della sanità pubblica, accresciute a seguito della pandemia, si impoverisca il settore sanitario e sociosanitario accreditato, che ha un ruolo parimenti vitale nel proteggere, in particolare, i più fragili della comunità, come gli anziani non autosufficienti.
In altre Regioni, invece, è accaduto che il passaggio improvviso di infermieri e oss dal settore sociosanitario alla sanità pubblica, a seguito di bandi indetti da quest’ultima in piena emergenza Coronavirus, ha lasciato sguarniti di personale i centri servizio per anziani e persone con disabilità. Col risultato, amaramente paradossale, che per proteggere le persone fragili negli ospedali si sono penalizzate le persone fragili accolte nelle strutture sociosanitarie, privandole del personale di assistenza.
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