Uneba Veneto, rappresentata dal presidente Francesco Facci, è intervenuta presso la commissione Bilancio del consiglio regionale del Veneto in una recente audizione.
Nell’incontro con la commissione consiliare, avvenuto all’interno delle consultazioni in vista dell’approvazione del bilancio 2012, Uneba Veneto ha presentato il suo punto di vista a 360° sulla situazione del sociale in Regione mentre stanno per essere approvati bilancio e piano sociosanitario.
“Abbiamo espresso – riepiloga Facci – la nostra soddisfazione per il previsto aumento a 750 milioni di euro della dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, chiedendo al contempo chiarezza sulla destinazione: a cosa verranno destinate queste risorse in più?”
Uneba Veneto, inoltre, ha ribadito la disponibilità a sperimentare, d’intesa con la Regione, nuove soluzioni per la residenzialità e la domiciliarità di anziani e disabili.
“Abbiamo però chiarito – aggiunge il presidente a nome di Uneba Veneto – anche che i bisogni crescenti delle persone accolte e l’aumento dei costi per gli enti sono problemi che attendono dalla Regione una risposta. Che, se la politica desidera mantenere la qualità del nostro welfare, debbono trovare risposta nel bilancio regionale, ad esempio con un ritocco del valore delle quote sanitarie per ciascun ospite delle strutture, oppure del numero di queste stesse quote”.
Ma Uneba Veneto ha messo anche l’accento su un’altra difficoltà con cui ci confrontano le strutture associate.
“Ho manifestato preoccupazione – dichiara Facci – per i ritardi con cui le aziende sanitarie pagano agli enti quanto dovuto per il loro servizio a favore di anziani, disabili e minori. Patiamo anche noi le stesse difficoltà recentemente denunciate della sanità privata per la Ulss 12 di Venezia. Nel nostro caso, i problemi riguardano più aziende sanitarie in varie province del Veneto. Abbiamo casi in cui i pagamenti sono in ritardo di oltre 12 mesi. Questo rende molto più pesante la gestione amministrativa degli enti, che pure – per adesso, ci tocca dire – stanno mantenendo i loro impegni nei confronti dei lavoratori con il pagamento degli stipendi”.
“Questo accumulo persistente di ritardi ci lascia in una situazione di massima incertezza per il futuro. Di fatto è impossibile ogni forma di programmazione dei servizi. Cioè dell’impegno a favore degli assistiti”.
“Non è possibile – continua Facci -, per il bene dei nostri ospiti anzitutto, che i ritardi continuino così ingenti. Serve un cambiamento. Siamo pronti a studiare assieme alla Regione delle soluzioni. Perché non valutare, ad esempio, la cessione del credito pro soluto dagli enti alle banche, come ha fatto la Regione Lazio di fronte ad una situazione simile, se non più grave?”
Uneba Veneto realizzerà un approfondimento sui ritardi di pagamento per capire in quali Ulss si verificano i maggiori ritardi e quali sono le conseguenze per gli enti.
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