La direttiva ai prefetti del ministro dell’interno Luciana Lamorgese dà indicazioni specifiche sui controlli relativi alla limitazione degli spostamenti delle persone fisiche in entrata e in uscita e all’interno delle “zone rosse” indicate dal dpcm dell’8 marzo.
Gli spostamenti, spiega la direttiva nella sintesi che ne dà il Ministero dell’Interno, “potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia”.
La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del Codice penale salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452.
Le merci – spiega il Governo in una nota esplicativa al dpcm dell’8 marzo – possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
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