Skip to content

Le nuove linee guida della legge 40

La legge 40/2004, che regola nel nostro paese le procedure per la procreazione medicalmente assistita, prevede all’articolo 7 l’aggiornamento, almeno triennale, delle linee guida applicative, sulla base dell’evoluzione tecnico-scientifica.

Le vecchie linee guida erano state oggetto di severe critiche anche da parte della magistratura come il tribunale di Cagliari (sentenza di settembre 2007), di Firenze (sentenza del dicembre 2007) e dal Tar del Lazio (gennaio 2008: commento, estratto della sentenza). Quest’ultimo aveva sostenuto illegittima la limitazione della diagnosi preimpianto alle sole metodiche osservazionali che hanno però il vantaggio di evitare il pericolo di danneggiare o addirittura distruggere gli embrioni.

Il 30 Aprile 2008 la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le nuove linee guide per l’applicazione della legge 40 emanate dal Ministro della Sanità Livia Turco, espressione del Governo Prodi alla fine del suo mandato. Sono sostanzialmente tre le novità:

Ogni centro per la procreazione medicalmente assistita (Pma) deve garantire un adeguato sostegno psicologico alla coppia tramite la consulenza di un esperto adeguatamente formato.

La possibilità di ricorrere alle tecniche di Pma è ora estesa anche alle coppie in cui l’uomo sia affetto da malattie virali sessualmente trasmissibili (Aids, epatite B e C) dove il rapporto sessuale comporti un elevato rischio di infezione.

È possibile eseguire veri e propri test genetici sull’embrione prima che venga impiantato

È evidente che queste nuove linee guida del ministro Turco riaprono ancora una volta la discussione sulle complesse questioni morali che circondano le tecnologie biomediche applicate ai tentativi di superare la sterilità, fenomeno che appare in crescita nei paesi nord-occidentali.

È stato sicuramente utile richiedere la presenza della figura dello psicologo nei centri dove si pratica la Pma; la nascita infatti è un evento ricco dimensioni esistenziali che non possono essere limitate alla sola realtà biologica.

Molto più complessa e critica è invece la scelta di consentire la diagnosi genetica preimpianto sull’embrione. Tale diagnosi infatti consentirebbe di individuare a priori i soggetti portatori di malattia; questo però significa che, in assenza di una terapia, l’unica scelta che rimane è quella di eliminare anticipatamente l’embrione malato. Tale scelta sembra in contraddizione con gli articoli 13 e 14 della stessa l.40 che rifiutano il concetto di selezione genetica e non ammettono la distruzione degli embrioni. Uno dei punti eticamente qualificanti della l.40 infatti è sempre stato il principio di precauzione nei confronti dell’embrione non considerato alla stregua di semplice materiale biologico.

Queste nuove linee guida si espongono alla possibilità di perseguire l’idea di un diritto al figlio sano che non passa più attraverso la tradizionale cura delle malattie, ma attraverso la selezione embrionale, la quale si traduce di fatto (al di là delle dichiarazioni ufficiali) in una prassi di discriminazione e uccisione di tutti quei figli allo stato embrionale che risultano portatori di patologie conosciute e individuabili. Per dirla semplicemente vorrebbe dire eliminare il malato per eliminare la malattia; siamo di fronte al rischio di reiterare atteggiamenti discriminatori e marginalizzanti nei confronti dei malati e della “diversità” in generale, atteggiamenti che anche nel secolo scorso hanno aperto scenari eticamente inaccettabili.

Il diritto alla vita e alla cura dei malati è il fondamento di ogni altro diritto; l’esistenza umana non può essere un bene disponibile alla volontà degli altri, è una realtà non negoziabile, soprattutto lì dove è più fragile e vulnerabile e di cui ogni società civile deve farsi garante.

 

Gian Antonio Dei Tos

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

HAI DOMANDE O DUBBI?

I commenti dei lettori sono benvenuti. Dopo un rapido controllo, li pubblicheremo tutti, tranne quelli che contengono insulti o non hanno a che fare con Uneba. Uneba non può prendersi l’impegno di rispondere a tutti i commenti.

Agli enti in regola con la quota di adesione all’Uneba offriamo un servizio di assistenza gratuita sull’applicazione del contratto Uneba: è necessario inviare il proprio quesito a sail@uneba.org. Come da Regolamento Uneba, non sarà data risposta a quesiti provenienti da singoli lavoratori.

Potrebbe interessarti

Dalla Cina per studiare La Provvidenza di Busto Arsizio

Sei dirigenti e formatori del Beijing College of Social Administration di Pechino (BCSA) e membri del Training Center
Leggi di più

Adenauer, De Gasperi, Schuman: mostra sull’Europa con Uneba

E’in collaborazione con Uneba Lombardia, Uneba Lecco e Uneba Monza Brianza la mostra “Unione Europea, storia di un’amicizia.
Leggi di più

Record di centenari da Guinness – Il 4 maggio il tentativo a Padova

Sabato 4 maggio 2024 alla Civitas Vitae di  Padova il più grande raduno di centenari al mondo, da registrare
Leggi di più

Concorso di cucina per Rsa: vince San Vito al Tagliamento, associata Uneba

La Rsa con la cucina migliore è l’associato Uneba Friuli Venezia Giulia Casa di riposo “Parrocchia Ss. Vito
Leggi di più

Exposanità – Stand di Uneba

Uneba è presente a Exposanità allo stand A40 del Padiglione 32. Un particolare ringraziamento a chi ha contribuito
Leggi di più

Risk management nel sociosanitario – Voci dal convegno di Bereguardo

Riceviamo e pubblichiamo da Uneba Pavia sintesi del convegno “Il risk management nell’evoluzione del sistema sociosanitario”, patrocinato da
Leggi di più

Minori – Convegno Uneba a Napoli il 14 e 15 giugno 2024

“Il futuro delle giovani generazioni – Le sfide nel lavoro educativo e di cura” è il titolo del
Leggi di più

Exposanità – Convegno sull’assistenza territoriale con Uneba

All’interno di Exposanità – “Ci sta a cuore chi cura” 23esima edizione della manifestazione internazionale al servizio della
Leggi di più

Sponsor