Ecco l’intervento del presidente Uneba Franco Massi alla sessione “Rsa: una sfida per il futuro di un’Italia che invecchia” del convegno nazionale di Pastorale della Salute
Massi ha evidenziato cosa non convince Uneba (assieme alle altre associazioni di categoria) tra le scelte del PNRR.
“Purtroppo – è un passaggio dell’intervento – l’enfatizzazione delle cure domiciliari, sostenuta da qualcuno e invece da noie dalle nostre associazioni, criticata perché posta in alternativa alla residenzialità, ha portato alla scrittura del PNRR con contenuti non rispondenti ai reali bisogni delle persone non autosufficienti”.
Più avanti:
“Oggi il privato, e in modo particolare il privati no-profit. è essenziale e indispensabile per garantire il complesso delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, nella strutture residenziali e a domicilio. Purtroppo il privato non è adeguatamente riconosciuto, tutelato e finanziato. E le risposte fornita dal PNNR non sono sufficienti perché parziali. La “missione 6-Salute” stanzia cospicue risorse per la sanità territoriale (case della comunità e ospedali di comunità). Ma sono risorse per costruire nuovi spazi o per recuperare edifici esistenti. Si tratta di investimento rilevanti, e per non scontentare, una grande operazione “a pioggia”, o meglio una grande operazione “mattone”. E poi come potranno funzionare? Con quale personale, già scarso per i servizi attualmente operativi?”
Altre perplessità le ha evidenziate il presidente di Uneba Marche Giovanni Di Bari intervenendo nella stessa occasione.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -dice Di Bari – ha una forte connotazione di governance pubblica e centralista. Anche il tassello sulla non autosufficienza sembra rispettare questa (doverosa, per carità) matrice; ma ciò non deve necessariamente implicare l’esclusione o la marginalizzazione del privato sociale (Terzo Settore) che, dal punto di vista delle pratiche di cura, ricopre una posizione non certo secondaria quando si passa dall’ospedale al territorio o al domicilio”.
“Per quanto riguarda la sostenibilità dell’assetto descritto attorno al welfare della NA – così come anche in altri segmenti del PNRR – è necessario un atto di fiducia sulla possibilità che tale impianto possa reggere nel tempo. L’iniezione di risorse finanziarie effettuata dalla Unione Europea deve seriamente essere interpretata e agita in maniera generativa (di sistemi economici che divengano autonomi)”.
Al convegno di Pastorale della Salute sono intervenuti anche:
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