Il Governo Berlusconi ha presentato un disegno di legge delega relativo non solo alla riforma fiscale, tema che ha avuto ampia eco, ma anche alla riforma assistenziale.
Alle possibili novità per il settore assistenziale Il Sole 24 Ore ha dedicato ad agosto un approfondimento, con 5 articoli a firma di Cristiano Gori.
Gli articoli analizzano i vari punti della riforma assistenziale, dalla revisione dei criteri Isee all’indennità di accompagnamento.
La revisione dei criteri Isee, spiega Gori, si riferisce alla possibilità di considerare o meno il reddito dei famigliari, come coniuge e figli, nel calcolo dell’Isee. Da questa scelta dipende anche la determinazione della retta per l’anziano in casa di riposo, e il contributo, se necessario, dei famigliari per pagarla. Oppure è il Comune di residenza che deve supplire se l’anziano non è in grado di pagare?
E ancora: perché in Italia, unico paese europeo oltre alla Grecia, manca una misura nazionale di sostegno alla condizione di povertà assoluta?
Gli approfondimenti del Sole 24 Ore evidenziano che difficilmente dalla revisione delle prestazioni assistenziali potranno arrivare risorse abbondanti in tempi brevi per le casse statali.
Viceversa, scrive Gori, c’è il rischio di una “macelleria sociale” senza neppure il beneficio del risanamento dei conti. Senza contare che, a suo dire, l’intero disegno di legge delega potrebbe essere incostituzionale.
La spesa annuale dello Stato per anziani non autosufficienti e disabili adulti è di 1,058 miliardi.
Il Sole 24 Ore e la riforma dell’assistenza:
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