La proroga al 30 giugno 2020 dei termini per la modifica degli statuti delle onlus, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale non porta alcun danno e alcun problema agli enti che hanno già provveduto a modificare lo statuto o si apprestano a farlo.
Al contrario, la proroga permetterà:
- un riallineamento – visto che prima del 30 giugno 2020 presumibilmente sarà diventato operativo il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore
- un chiarimento in ambito fiscale – visto che prima del 30 giugno 2020 presumibilmente arriveranno le decisioni della Commissione europea circa la nuova disciplina tributaria degli enti del Terzo Settore,e grazie a queste gli enti potranno decidere con maggiore cognizione di causa per quale regime fiscale optare
La proroga è quella dei termini fissati dall’art. 101, comma 2, del Codice del Terzo Settore: è inserita nella legge di conversione del Decreto Crescita approvata dalla Camera e a breve in approvazione al Senato. Su questa proroga al 30 giugno 2020 si stanno diffondendo allarmismi non giustificati.
L’iniziativa per la richiesta di proroga è stata assunta dall’Uneba insieme con tanti altri organismi rappresentativi del settore. Convol, Movi, Ansdipp, Aris, Cnec e Agidae hanno firmato con Uneba l’appello a Governo e Parlamento. Il Forum Terzo Settore, di cui Uneba fa parte, ne è stato sempre tenuto al corrente.
La necessità di prorogare il termine inizialmente fissato al 3 agosto 2019 era fortemente sentita dalla generalità degli enti: la stessa Conferenza Episcopale Italiana aveva invitato gli enti religiosi civilmente riconosciuti a soprassedere da iniziative di riforma degli statuti, non essendo chiaro il quadro della situazione. In attesa delle decisioni della Commissione europea circa la nuova disciplina tributaria e in mancanza del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, infatti, se non ci fosse stata una proroga gli enti avrebbero dovuto adottare scelte determinanti sulla propria natura ed attività senza essere in possesso dei necessari dati.
Uneba aveva suggerito di fare riferimento, nel fissare la proroga, alla operatività del Registro e alla decisione della Commissione UE. In sede parlamentare è stata obiettata l’incertezza di tali riferimenti. È stata scelta la determinazione di una scadenza prefissata, nella ragionevole considerazione che entro un anno tali elementi (Registro e Commissione) sarebbero stati acquisiti, mettendo gli enti in condizioni di decidere con piena cognizione di causa.
La proroga al 30 giugno 2020 non danneggia gli enti che abbiano eventualmente già deliberato l’adeguamento dello statuto, la cui operatività è comunque subordinata alla iscrizione nel Registro quando operante (art. 47, CTS). Per quanto ci risulta, inoltre, gli enti in genere hanno scelto di subordinare le modifiche introdotte alla operatività ed alle decisioni del Registro, mantenendo nel frattempo il “vecchio” statuto.
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Per quanto riguarda il 5×1000 nel caso che ci si trasformi in una s.r.l. si hanno notizie? Si potrà continuare a riceverlo? Grazie