Il PNRR porta novità per il settore sociosanitario. Per realizzarle servono operatori preparati. La formazione diventa quindi ancora più fondamentale.
Lo ha evidenziato il vicepresidente Uneba nazionale e presidente di Uneba Sicilia Santo Nicosia al suo intervento al convegno “Ripresa e resilienza – Il ruolo della formazione per dare un futuro al paese” a Palermo venerdì 1 aprile
Nicosia ha poi sintetizzato la domanda formativa del settore. Ecco alcuni spunti
- formazione continua e personalizzata integrare tempo formativo e tempo lavorativo, valorizzare la professionalità esistente
- partecipare all’innovazione e al potenziamento dei profili professionali
- rispondere alle nuove competenze e professionalità di cui gli enti hanno bisogno
- formazione che aiuti gli Enti a partecipare con profitto a iniziative di ricerca o a bandi
- formazione sulla finanza solidale
- formazione sulla visione e la cultura sociale degli enti, anche alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa
- sostenere la costituzione di comunità di pratica e apprendimento professionali e interprofessionali
- cooperazione scientifica e didattica con università e scuole di specializzazione
- favorire l’accoglienza e l’inserimento di tirocinanti
- supportare il management
- elaborare, insieme agli Enti e a UNEBA, un sistema di valutazione della qualità dei servizi alla persona rispondente a quella richiesta dai diversi sistemi di accreditamento regionale e ai nuovi standard introdotti dal PNRR
- innovare la visione e la missione dei nostri enti
Ecco il testo integrale dell’intervento di Santo Nicosia
“Se è vero -ha detto Nicosia – che il PNRR introdurrà nuovi modelli, metodi e strumenti per l’assistenza è altrettanto vero che questi cambiamenti devono trovare pronti gli operatori (…) La (loro) formazione continua (…) quindi, è l’unico strumento per poter rispondere con prontezza ai cambiamenti che inevitabilmente il PNRR apporterà al settore. Anzi è corretto dire che la messa a terra di queste innovazioni e la loro effettiva operatività che dipendono direttamente dalla professionalità degli operatori che direttamente dovranno gestire il cambiamento. In questa fase, dunque, il ruolo della formazione continua e degli strumenti che la sostengono è fondamentale. Appare, quindi, evidente, il ruolo dei Fondi Interprofessionali per la formazione continua dei lavoratori dipendenti“.
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