E’ indispensabile risolvere il corto circuito sul regime Iva sulle attività socio sanitarie e assistenziali verso le persone fragili.
Lo ha ricordato Uneba ha rivolto al Ministro delle politiche sociali Marina Calderone in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio nazionale del Terzo Settore.
A presentare l’appello è stato Marco Petrillo, coordinatore della Commissione fiscale Uneba, componente del Consiglio.
Attualmente, la normativa fiscale della Riforma del Terzo Settore prevede per alcune prestazioni sociosanitarie e assistenziali l’esenzione Iva per i soli “enti del Terzo Settore non commerciali” e invece aliquote Iva diverse, a parità di prestazioni, a seconda del soggetto erogatore delle medesime prestazioni. Col paradossale risultato che l’assistenza domiciliare ad un anziano fragile offerta da un Ente del Terzo Settore commerciale (come un’impresa sociale) avrebbe iva più che quadrupla rispetto ai corsi di snowboard o alle cessioni di cavalli giovani.
Uneba ha anche presentato su questo tema alcune precise proposte di modifica normativa, per ristabilire l’equità e risolvere il corto circuito. Li trovate nella Nota Uneba presente nella parte riservata del sito, già inviata al Ministero.
Nella riunione del Consiglio, il vice ministro Maria Teresa Bellucci, che presiede l’organismo, ha confermato che l’autorizzazione dell’Unione Europea alla nuova normativa fiscale non è ancora giunta, ma prosegue il dialogo. Inoltre ha aggiornato sull’iter del decreto sui controlli sugli Enti del Terzo Settore e sull’applicazione del decreto ministeriale 106/2020 sull’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Il direttore del Forum Terzo Settore Maurizio Mumolo è stato eletto vicepresidente del Consiglio nazionale del Terzo Settore.