Spiragli di speranza ma anche nuove preoccupazioni per gli enti associati Uneba che a Napoli accolgono minori provenienti dalle zone più a rischio: offrono un prezioso servizio educativo che rischia però di essere cancellato dalle scelte del Comune di Napoli, che da 4 anni non paga ai centri quanto dovuto per il loro servizio.
Dopo l’incontro tra Uneba Napoli e la giunta di giovedì 15 novembre è arrivato un primo segnale. Lunedì 19 la giunta De Magistris ha approvato una delibera che sbloccherebbe una prima parte dei crediti vantati dagli Istituti nei confronti del Comune di Napoli. La delibera per lo stanziamento deve però essere prima approvata dal consiglio comunale. E in ogni caso Uneba Napoli si riserva di approfondire i contenuti del provvedimento prima di darne una valutazione. Per questo ha rinviato l’assemblea in programma martedì 20 novembre.
Alla speranza che davvero il Comune saldi quanto dovuto fa da contraltare però un motivo di preoccupazione, come ricorda il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo. Perché il Comune non ha ancora avviato le pratiche per il rinnovo della convenzione con i semiconvitti per il loro servizio ai minori, e la convenzione scade il 31 dicembre 2012. Cosa succederà nel 2013?
Nel frattempo, il Comune continua anche a bloccare l’inserimento in semiconvitto di 400 minori che hanno avuto parere favorevole alla loro domanda dai servizi sociali del Comune stesso. Senza il servizio del semiconvitto che porta e va a prendere a scuola i ragazzi e così verifica la frequenza, il rischio, sottolinea Pirillo, è che qualcuno di questi 400 vada ad ingrossare le già nutrite fila della dispersione scolastica.
Nessun commento presente