Mettiamo a disposizione nella parte riservata del sito, in corrispondenza di questa notizia, il link per scaricare in pdf “Indagine sui servizi residenziali per le persone anziane non autosufficienti nelle diverse regioni”, pubblicazione Uneba curata da Virginio Marchesi, consigliere Uneba Lombardia e professore a contratto all’Università Cattolica di Milano.
“Quadro di riferimento” e “Monitoraggio dei Lea” sono i due capitoli introduttivi, prima della vera e propria “indagine sui servizi residenziali”.
Emerge una grande varietà di sistemi per anziani non autosufficienti: “una Torre di Babele”, la chiama Marchesi, che rende difficile i confronti tra i servizi.
Dall’analisi della complicata situazione normativa emerge, per contrasto, l’esigenza di continuità, non contiguità delle cure; non blocchettini di cure per cui passare uno alla volta, ma una cura che va incontro alla persona. In questo modo si mette al centro la persona, e le strutture sono spinte a trasformarsi in centri di servizi con una varietà di competenze per andare incontro alla varietà di bisogni. Autosufficienza e non autosufficienza non sono due alternative, ma due poli di un continuum lungo cui tutti si trovano, e si spostano.
“Questo lavoro – ha detto Marchesi – può essere un modo per uscire dal proprio particolare. Non guardiamo solo alle norme della nostra Regione: guardiamo le norme di altre Regioni come elemento di diversità, e quindi di ricchezza“.
“La ricerca effettuata – spiegano nell’introduzione il presidente di Uneba nazi0nale Franco Massi e il presidente della commissione Servizi agli Associati Uneba Fabrizio Ondei – servirà, oltre che agli associati Uneba, a tutti: alle istituzioni, al mondo politico, alle organizzazioni sindacali, alle famiglie. Per questi soggetti potrà essere una strumento per muoversi all’interno del panorama del nostro sistema di welfare con particolare riferimento alla residenzialità degli anziani non autosufficienti e non solo. Con questo lavoro vogliamo ribadire il nostro ruolo trainante come associazione, che è quello di individuare percorsi e suggerire strategie ai nostri enti associati, e di supportarli nel confronto con le istituzioni per migliorare l’assistenza ai soggetti più deboli”.
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