Che effetti ha prodotto sugli stipendi dei vertici delle aziende sanitarie la legge Brunetta (legge 133/08) che prevedeva un taglio del 20% alle loro retribuzioni?
Il taglio non c’è stato dappertutto né sempre in egual modo, spiega lo studio “Il Management strategico delle Aziende Sanitarie: primo rapporto sul trattamento economico in alcune Regioni italiane” realizzato da Vania Carignani, commissionato da Federsanita’ Anci.
Come evidenzia Quotidiano Sanità, ci sono anche Regioni che hanno ignorato la norma o addirittura alzato le retribuzioni, in un accavallarsi di norme regionali e recepimenti di quelle nazionali. “Complessivamente- si legge nello studio-, il 47% delle 16 Regioni esaminate ha ridotto del 20% il compenso del direttore generale, il 18% ha ridotto di meno del 20%, il 29% non ha ridotto, il 6%, cioè una sola Regione, lo ha incrementato”.
Lo stipendio annuo di un direttore generale di azienda sanitaria varia da 113.621 euro a 182.023 euro. Uno scarto quindi molto notevole.
La retribuzione media prima della legge Brunetta era di 151.159 euro all’anno. Ora è di 140.344 euro.
In Molise è di 122.400 euro, in Piemonte varia da 123.949 e 119.818 euro, in Veneto 123.608 (sono le uniche tre regioni per cui lo studio fornisce i dati)
Tra le Regioni che hanno applicato il taglio del 20%: Abruzzo, Lazio, Molise, Piemonte, Sardegna
Lombardia e Toscana non hanno ridotto i compensi di direttore generale, sanitario e amministrativo.
Scarsa l’applicazione della valutazione di risultato prevista dalla legge Brunetta: bassa la percentuale di compenso legato al risultato, poche le Regioni che hanno concluso l’iter di valutazione.
2 Comments
elementi costituenti retribuzione direttori generali asl paga annuale per raggiungere paga mensile e poi giornaliera
contributi e ritenute?
Lo stato dovrebbe ridurre gli stipendi manageriali dei Direttori Generali e funzionari generali delle ASL A_O.
di 1/3 considerato che questi funzionari non hanno mai prodotti utili x le ASL a beneficio dei cittadini. con questi soldi potrebbero assumere nuovo personale medico e infermieristico.