“Spes non confundit”, la bolla con cui Papa Francesco il 9 maggio ha indetto il Giubileo 2025. contiene un passaggio dedicato alla cura di chi è malato o fragile, cioè la missione degli enti Uneba, che sono in gran parte non profit di radici cristiane.
Scrive infatti il Papa al punto 11 della bolla:
“Segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. Le opere di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine. E la gratitudine raggiunga tutti gli operatori sanitari che, in condizioni non di rado difficili, esercitano la loro missione con cura premurosa per le persone malate e più fragili.
Non manchi l’attenzione inclusiva verso quanti, trovandosi in condizioni di vita particolarmente faticose, sperimentano la propria debolezza, specialmente se affetti da patologie o disabilità che limitano molto l’autonomia personale. La cura per loro è un inno alla dignità umana, un canto di speranza che richiede la coralità della società intera”.
Il Giubileo degli Ammalati del mondo della Sanità si terrà il 5 e 6 aprile 2025.