Stimolati anche da un email arrivata a info@uneba.org, volentieri ricordiamo due figure fondamentali nella storia di Uneba: Giovanbattista Migliori, primo presidente di Uneba, e Goffredo Romolotti, segretario generale della nostra associazione fino agli anni Settanta. Il ricordo è a cura del presidente onorario di Uneba Maurizio Giordano.
L’on. Giambattista Migliori (nella foto) fa parte di quel gruppo di uomini politici impegnati nel Partito Popolare prima dell’avvento del fascismo che non si allinearono a questo né scesero a compromessi, che coltivarono una cultura democratica e liberale durante tutto il ventennio e che fondarono l’Italia democratica. Questa cultura, di origine sturziana, è alla base di tante scelte di quella generazione e, per Migliori, fu determinante a partire dal 1949, nel concepire, con lo stimolo di mons. Giovambattista Montini (futuro papa Paolo VI) e con l’aiuto di molti personaggi del laicato cattolico lombardo, la formula associativa che caratterizza l’attuale Uneba: una associazione di enti di assistenza e beneficenza (nella terminologia della Costituzione del 1947), basata su regole di partecipazione democratica, per promuoverne la presenza e il coordinamento, ma al fine di svolgere un servizio in favore delle persone più deboli ed emarginate.
Migliori fu nominato presidente Uneba dapprima del Comitato promotore e poi dal primo Congresso del 1950 e sarà confermato nei successivi Congressi fino al 1970; un ventennio decisivo non solo per l’Uneba ma per la stessa organizzazione generale degli enti operanti nel settore assistenziale, in un periodo di forti contrasti politici e di rapidi e radicali cambiamenti nella società. Affiancato dal vice presidente mons. Mario Puccinelli e dal segretario generale Goffredo Romolotti, seppe tenere la barra sia, sul piano politico, di fronte a pretese di pubblicizzazione di tutti i servizi sociali che venivano affermati dal Pci e anche da parte di esponenti della Dc, sia, sul piano più interno, a pressioni ecclesiastiche integralistiche.
In questo Romolotti, segretario generale fino alla metà degli anni Settanta, fu essenziale nel gettare le basi e nel gestire la complessa organizzazione dell’Uneba, allora – le Regioni non erano ancora state costituite – basata su una fitta rete di associazioni provinciali ricche di associati e con una forte partecipazione delle realtà locali. Romolotti era un dirigente della Amministrazione Aiuti Internazionali (AAI) organismo autonomo nell’ambito del Ministero degli Interni, presieduta dal sen. Lodovico Montini, che lo distaccò presso l’Uneba; un “distacco” trasparente e utile al bene comune che testimoniava una simbiosi pubblico-privato che avrebbe dato positivi sviluppi per la società civile.
Sono di quel periodo anche una serie di seminari (Camaldoli, Vallombrosa, La Gazzada) di approfondimento e confronto sul ruolo del privato sociale, sulla programmazione, sul pluralismo, sui nuovi modelli di Stato sociale che costituiscono il substrato culturale sul quale si sono formate le successive leve Uneba.
Per saperne di più – La storia di Uneba: la nascita e i primi 3 congressi
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