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Gestire o prevenire le Infezioni Correlate all’Assistenza in Rsa – Prassi Uni 129:2022

E’ dedicato alla gestione delle emergenze sanitarie nelle RSA e in particolare alla Prassi di Riferimento Uni/PdR 129:2022 il webinar gratuito organizzato da Uneba Lazio per venerdì 25 novembre.

Per approfondire il tema, ecco l’articolo “Gestione delle emergenze sanitarie nelle RSA (Uni/PdR 129:2022) – Un approccio metodologico preventivo” a cura del consigliere Uneba Lazio Massimo Scarpetta, pubblicato su Nuova Proposta numero 9/10 del 2022

Prassi di riferimento Uni/PdR 129:2022

 

Gestione delle emergenze sanitarie nelle RSA (Uni/PdR 129:2022) -Un approccio metodologico preventivo

di Massimo Scarpetta

Gli anziani nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) sono stati tra i soggetti più colpiti nel periodo dell’emergenza sanitaria provocata da COVID-19: è questo uno dei pochi dati certi dell’emergenza vissuta e non ancora terminata. La pandemia ha insegnato, a caro prezzo, l’importanza di adottare una metodologia organizzativa e gestionale basata su un approccio multidisciplinare con il coinvolgimento di diverse professionale che, per competenza, siano in grado di rilevare fattori del contesto organizzativo di riferimento con impatto rilevante sui processi organizzativi.

Nel caso specifico parliamo delle RSA ed altre strutture similari (socio-assistenziali e sanitarie) accumunate dal fatto che possono ospitare persone con diversi livelli di fragilità che, di conseguenza , hanno maggiore probabilità di contrarre Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) e gravi forme di malattia (es. decorso clinico più severo della malattia COVID-19). La definizione stessa delle ICA (Infezione Correlata all’Assistenza) evidenzia la diretta correlazione con l’erogazione delle prestazione assistenziale ed al tempo stesso le fragilità del sistema tecnico-organizzativo e gestionale quali, ad esempio, quelle strutturali, tecnologiche e procedurali, che potrebbero aumentare l’incidenza delle stesse. La trasmissione delle infezioni con il possibile sviluppo di malattia nelle sue forme più gravi, in contesti con un evidente deficit organizzativo, può essere inquadrata come Infezione Correlata all’Assistenza e, potenzialmente, aprire un fronte di responsabilità dell’organizzazione stessa.
Si consideri che alle ICA sono attribuiti circa 37.000 decessi/anno e circa 16 milioni di giornate di degenza aggiuntive. La pandemia ha riportato alla ribalta il tema della biosicurezza in generale e nello specifico delle ICA dove, alle strutture socio-assistenziali e sanitarie, è stato richiesto di istituire formalmente la funzione organizzativa (per molti nuova) del responsabile dell’Infezione Correlata all’Assistenza (ICA). La funzione ICA è orientata (o almeno dovrebbe esserlo) sostanzialmente a fare in modo che il COVID non sia un problema da gestire, ma un elemento che si è innescato e che deve comunque garantire la produzione di valore. Un approccio che ci pone in una logica organizzativa-gestionale che ha realizzato un forte indebolimento delle organizzazioni socio assistenziali-sanitarie e sanitarie ma che ha avuto un riflesso importante sulle persone e che porta ad una ulteriore riflessione sul compito che ogni datore di lavoro o del gestore dovrà svolgere nell’interesse dell’organizzazione e della società civile.

La pandemia ha orientato la prevenzione per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro verso una nuova dimensione dove l’organizzazione aziendale (e dunque il modello organizzativo) della safety diventa strumentale anche al raggiungimento degli obiettivi di sanità pubblica stabiliti dalle autorità nazionali e locali. Si ri-parte quindi dal modello organizzativo che, possiamo ritenere sia un atto di responsabilità: responsabilità verso l’ente, verso i lavoratori e la società che non risponde solo al passato, il già fatto, ma si estende al futuro, il da farsi.

La sicurezza è organizzazione e parlare di modello organizzativo significa introdurre un nuovo concetto che combina responsabilità con azione e cambia il baricentro passando dal concetto “ci siamo sempre affidati a Tizio ed è sempre andata bene, abbiamo sempre fatto cosi” al concetto di responsabilità.

La nuova sfida oggi: far finta che nulla sia accaduto oppure farne tesoro e creare valore? Si tratta di uscire dalla “gestione emergenziale” (ex post) la gestione che viene messa in pratica e serve per far fronte ad una emergenza, e dunque interviene dopo che qualcosa sia accaduto, ad una gestione strategica che invece interviene prima che accade (ex ante) ed interviene sulla vulnerabilità delle organizzazioni per rafforzare la resilienza nei confronti delle vulnerabilità stesse.
Per mettere a fattore comune tutto questo insieme di conoscenze, concetti e metodi UNI in collaborazione con la Federazione Ingegneri Lazio e con A.I.I.S.A (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) ha messo a punto e pubblicato il 22 giugno 2022 la nuova Prassi di riferimento UNI/PdR 129:2022 – “Linee guida per la gestione delle emergenze sanitarie nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)” che fornisce indicazioni sulle soluzioni da attuare nella gestione o nella prevenzione di scenari emergenziali legati alle Infezioni Correlate all’assistenza e, in particolare, per la prevenzione e il contenimento del contagio da COVID-19.

Le prassi di riferimento sono adottate esclusivamente in ambito nazionale e rientrano fra i “prodotti della normazione europea”, come previsti dal Regolamento UE Nr. 1025/2012. Sono documenti che introducono prescrizioni tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo ristretto ai soli autori sotto la conduzione operativa dell’UNI, disponibili per un periodo non superiore a 5 anni, tempo massimo dalla loro pubblicazione entro il quale possono essere trasformate in un documento normativo oppure essere ritirate. Nel frattempo, chiunque abbia interesse, a seguito dell’applicazione, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento può inviare i propri contributi all’UNI, Ente Italiano di Normazione.

La Uni/PdR 129:2022 riporta, in modo organizzato, le indicazioni emanate dagli Enti e dalle Istituzioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-COV-2 nelle RSA. I contenuti della Prassi sono da ritenersi integrativi e non sostitutivi di eventuali altri documenti emanati dalle Autorità.
La predetta prassi di riferimento introduce un concetto di gestione delle emergenze sanitarie che deve necessariamente basarsi su un efficace macro-processo di pianificazione che, a sua volta, si compone delle seguenti fasi che la Uni/PdR 129:2022 analizza nel dettaglio:

  • analisi del contesto
  • leadership e consultazione dei lavoratori
  • responsabilità dei professionisti sanitari e di valutazione dei rischi impattanti sull’assistenza (per gli ospiti, operatori, caregiver ecc.)

mettendo in evidenza che “tutte le fasi devono essere svolte con un approccio multidisciplinare tracciato nei documenti dell’organizzazione”.

La Uni/PdR 129:2022 fornisce inoltre indicazioni su elementi importanti per la prevenzione e gestione dell’ICA e nello specifico:

  • Luoghi di lavoro: organizzazione dei luoghi di lavoro (luogo di lavoro fisici, lavoro agile, domiciliare, Assistenza domiciliare Integrata, lavori in più luoghi)
  • Gestione delle Infrastrutture (ambienti chiusi, impianti di ventilazione e climatizzazione, condizioni microclimatiche ambientali, parametri per il calcolo della probabilità di contagio da virus SARS-COV-2, acqua e servizi igienici, misure preventive per la gestione degli impianti, gestione strumenti ed attrezzature)
  • Preparazione e risposta alla emergenze
  • Pianificazione delle modifiche organizzative e di eventuali restrizioni
  • Gestione dei casi sospetti e dei confermati e cluster
  • Gestione dell’ospite
  • Salute e benessere psicologico
  • Monitoraggio e implementazione delle misure adottate.

 

L’emergenza COVID-19 ha messo in luce la vulnerabilità del Servizio Sanitario Nazionale e dell’impatto che una gestione emergenziale non strutturata e lucida delle attività assistenziali può avere sulle strutture residenziali per soggetti fragili e, in particolare, sulle strutture per anziani. Tutto ciò ha reso difficile e dispendioso per le RSA gestire le attività di routine per il semplice fatto che nessuna struttura era pronta ad affrontare una emergenza di questa portata. A questo si aggiunga l’iniziale assenza di linee guida dedicate, la carenza dei dispositivi di protezione e del personale.

Oggi siamo in grado di comprendere ancor di più che l’obiettivo delle organizzazioni di tipo sanitario è e deve essere quello di ridurre il rischio attraverso l’adozione di misure tecnico ed organizzative che sono alla base delle principali azioni legati all’efficacia della prevenzione da ICA.

La Uni/PdR 129:2022 è un documento operativo che ha l’intento di fornire indicazioni per un percorso integrato di attività preventive e “terapeutiche” che limitino al minimo l’aumento esponenziale e, al momento, non controllato del rischio di infezioni correlate all’assistenza. Il documento presenza indicazioni molto chiare, precise che integrano aspetti puramente igienico/sanitari con altri di natura tecnologica/architettonica/ingegneristica nonché giuridico/gestionale.

Lo scopo della PdR è non solo quello di sostenere responsabili-datori di lavoro e operatori sanitari nella fase emergenziale che possa riguardare rischi derivanti da ICA, ma anche nelle fasi di attività di routine, in un’ottica preventiva con strumenti organizzativi-gestionali e con una catena interna di comando e controllo ben definita, dinamica e funzionale. Questo per limitare il rischio che la struttura stessa sia fonte continua di riattivazione della trasmissione virale e/o batterica.
L’approccio proposto di tipo preventivo, proattivo e standardizzato alla gestione del rischio nell’ambito delle RSA e strutture sanitarie potrebbe rivelarsi una straordinaria opportunità di crescita e messa in sicurezza dell’ospite/paziente e… del datore di lavoro.

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