“L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.
E’ quanto recita (articolo 1, comma 1, sub BB) il Decreto del presidente del consiglio dei ministri dell’11 giugno 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 2020.
Le disposizioni sono valide dal 15 giugno al 14 luglio.
Per quanto riguarda il settore della disabilità, l’articolo 9 del Dpcm così recita
“Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all’interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità (…) vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni (…)
2. Le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza, operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista”.
Il Dpcm raccomanda anche l’attuazione del lavoro agile e l’utilizzo di ferie e congedi retribuiti.
9 Comments
Buongiorno,
vorrei conferma di aver capito correttamente.
Nelle strutture possono entrare i parenti autorizzati dalla dirigenza della struttura.
Continueranno, quindi, a mancare tutti quei familiari che supportavano l’anziano.
Il personale dipendente dovrà quindi farsi carico di maggiori compiti. Eppure viene consigliato il lavoro agile.
Nelle strutture non toccate dal COVID gli ospiti, educati al distanziamento e alla mascherina, possono frequentare gli ambienti comuni quali il giardino o le sale caffè?
Complimenti per il vostro lavoro e grazie per la risposta che vorrete darmi.
Cordiali saluti
Sabrina Visentini
Buongiorno, il dpcm dice che sono permesse le visite autorizzate dalla struttura, non dice chi sono le persone che possono entrare.
Il lavoro agile certamente non riguarda il personale che opera con gli anziani come gli operatori sociosanitari.
Le decisioni su giardini o sale caffè le prende ogni ente: sono tutte situazioni diverse.
Grazie dei complimenti!
Buongiorno, mia madre e’ malata di Alzeimher, e’ ricoverata in una struttura. Prima del lock-downed era abituata a vedermi tutti i giorni. Ora mi permettono di vederla a due metri di distanza in cortile una volta alla settimana per 15 minuti. Le Rsa si approfittano del fatto che non vi e’ piu’ il controllo dei parenti per le persone non in grado di difendersi da sole. Per esempio a mia madre non vengono piu’ messe le dentiere, per loro e’ un compito in meno. Mia madre e’ molto depressa in quanto si sente abbandonata dai familiari. Gli operatori non possono sostituirsi al sostegno che i familiari possono dare. Mi chiedo quindi quanto puo’ durare ancora questa situazione. Gli anziani che non sono morti di Covid, moriranno di depressione!
Buongiorno,
per chiarire, ma allora sono le strutture che possono decidere?
A noi hanno fatto delle regole assurde, tipo visite solo per 15 min, dalle 13.30 alle 16.00? Ma che senso ha?
Sarebbe stato piu’ appropriato offrire il week end and ore piu’ lunghe cosi’ almeno al gente si distribuirebbe in ore diverse, quindi meno gente nella struttura.
A me sembra che questa cosa venga anche sfruttata dalle strutture che cosi’ possono fare quello che vogliono, meno parenti meno fastidio per gestire la cosa per loro.
Non va bene per niente!!!!
I parenti non sono un “fastidio”, ma partner con noi del prendersi cura dell’anziano. Prendersi cura dell’anziano per un ente Uneba non puo’ mai essere “gestire la cosa”. Gli enti Uneba devono garantire il rispetto delle norme vigenti, la sicurezza per ospiti e operatori della struttura, la conservazione del rapporto umano. E’ una situazione difficile, che nelle singole circostanze, variabili di ente in ente, puo’ costringere anche a scelte difficili e dolorose.
Ho mia suocera ricoverata preso una residenza non sanitaria per anziani. Mia suocera compirà 104 anni nel prossimo ottobre. La direzione della residenza ha stabilito che mia moglie può vedere la mamma accendendo dalla corsia dei disabili fino ad un cancello che sbatta l’accesso ad un terrazzino all’aperto. Mia moglie deve rimanere dietro il cancello in piedi e la mamma rimane dall’altro lato sulla sedia a rotelle. Siamo a 500 metri d’altezza e spesso c’è vento e il sole dà fastidio a mia suocera che vuole rientrare subito nella sua stanza e non riesce a ad interloquire con la figlia. C’è la possibilità di accedere dal terrazzino direttamente nella stanza di mia suocera senza passare all ‘interno della struttura e interloquire con l’anziana munita dei Dpi. Ma dalla direzione è stato detto che non è possibile. Mia moglie è una paziente oncologica che prende delle compresse ormonali che le procurano l’osteoporosi. Alcuni giorni addietro mia moglie, mentre era in piedi, è caduta con il rischio di fratturarsi. Chiedo se la responsabile della struttura può disporre a suo piacimento questa soluzione per le visite dei parenti ? Grazie
Sono ospite della struttura anni azzurri di Tonengo di Asti, chiedo quando usciamo per effettuare visite ospedaliere, quanto isolam
ento devo fare?
Salve, avrei bisogno di aiuto e chiarimenti, c’è una legge o articolo o altro che può permettermi di far uscire dalla struttura rsa mio fratello?
Portarlo a casa per un tot di giorni e farlo magari rientrare con un sierologico o test o tampone fatto?
Ci sono le regole nazionali e regionali e gli accordi con le strutture.