La detassazione dei premi i produttività è diventata strutturale, e non più decisa anno per anno.
La legge di stabilità 2015, infatti, prevede in via generale che siano soggetti a una imposta sostitutiva
- pari al 10 per cento
- in sostituzione dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali
- entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi annui
1.i premi di risultato
- di ammontare variabile
- legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione
- misurabili e verificabili
2.le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa
Nell’approfondimento di quattro pagine che gli associati Uneba trovano nella parte riservata:
- quali datori di lavoro possono applicarla e quali no
- a quali lavoratori si applica
- quali somme sono detassabili
- la detassazione del lavoro agile (smart working)
- le caratteristiche dei contratti aziendali o territoriali per accedere alla detassazione
- l’ente che recepisce accordi territoriali anche di altri settori e così gode della detassazione
- come si applica il limite dei 2000 euro
- cosa devono fare gli enti per applicare la detassazione
- cosa devono fare gli enti se il dipendente vuole rinunciare alla detassazione
- scelta di sistemi di welfare aziendale al posto dei premi di risultato
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