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Convegno Uneba Torino – Immigrazione, Terzo Settore, legge delega Anziani, PNRR: le nostre proposte

CONVEGNO A TORINO DI UNEBA PIEMONTE LOMBARDIA VENETO E FVG

Modificare il fisco per il Terzo Settore e il Testo Unico Immigrazione e integrare la Legge delega Anziani: le proposte del non profit di Uneba per il sociosanitario

Il presidente del Piemonte Cirio: sbagliato escludere il non profit dai fondi UE e PNRR

TORINO – Il non profit sociosanitario di radici cristiane rivendica con orgoglio i suoi valori e la sua centralità nel servizio ai più fragili. E ragiona su come continuare a portare avanti, con la forza dell’insieme, la sua missione in tempi di crisi di risorse umane ed economiche, e di legislazione frammentata, diversa in ogni Regione.

E’ il messaggio emerso a “La tutela degli anziani non autosufficienti e delle cronicità”, convegno di mercoledì 29 al Cottolengo a Torino, organizzato da Uneba Piemonte, Uneba Lombardia, Uneba Veneto e Uneba Friuli Venezia Giulia, che assieme rappresentano oltre 700 enti, quasi tutti non profit del sociosanitario, e fino a 100.000 lavoratori.

“La legge delega Anziani appena approvata dal Parlamento – dice il presidente Uneba nazionale Franco Massi – è una grande occasione: ma la norma deve essere migliorata attraverso i decreti delegati. Su questo tema noi di Uneba ci siamo, il non profit c’è. E intendiamo farci valere”. In Italia, ha ricordato Massi, ci sono molti più posti letto in Rsa (285.000, e per il 70% nel Nord) che in ospedale (215.000). “Nel ripensare il sistema dell’assistenza territoriale – ha aggiunto Massi – dobbiamo guardare a ciò che già c’è , come la presenza degli enti non profit anche nei piccoli centri, e che funziona grazie all’impegno di persone che ogni giorno ci lavorano”.

“Nella gestione dei servizi sociosanitari ci ispiriamo ai valori della sussidiarietà. I piedi sono ben piantati nel pubblico, ma nell’attuazione ci uniamo al privato per dare servizi migliori. E all’interno della sanità privata dobbiamo distinguere tra quella profit e quella non profit, che ha una missione”, ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio intervenendo al convegno. “Dobbiamo ripensare il sociosanitario  – ha proseguito- e nel farlo distinguere profit e non profit, per permettere al non profit di accedere ai fondi dell’Unione Europea e del PNRR. Escludere il non profit mi sembra un errore profondo”. Cirio ha ricordato che in Piemonte le Rsa sono circa 700.

“Serve una modifica del Testo Unico dell’Immigrazione – ha proposto il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci- all’articolo 27, per prevedere anche per gli operatori sociosanitari stranieri modalità speciali per l’ingresso per lavoro in Italia, come già accade per gli infermieri professionali e per altre categorie Potrebbe servire, in particolare, per portare in Italia chi in Sudamerica ottiene la qualifica di enfermero tecnico, che ha competenze simili ai nostri OSS”. Guarda le slide di Facci

Secondo il presidente di Uneba Lombardia Luca Degani sulla Riforma del Terzo Settore, “Dobbiamo fare un’azione politica perché la Riforma del Terzo Settore sia occasione di benessere e non di danno per le nostre strutture, e in particolare le onlus. Servono modifiche. Con le norme come sono adesso non avremmo alcun beneficio”.

“Uneba – ha detto il presidente della Commissione fiscale di Uneba nazionale Marco Petrillo chiede di ridefinire i regimi fiscali di vantaggio per chi si occupa di fragilità, che nel tempo hanno permesso agli enti di accrescere i loro servizi, e che la Riforma del Terzo Settore ora rischia di cancellare. Una leva fiscale virtuosa infatti consente di rispondere sempre più ai bisogni e di attirare risorse e volontariato. Vogliamo insistere con le Regioni sul coinvolgimento degli enti del Terzo Settore nella coprogrammazione e coprogettazione, prevista dall’ art 55 del Codice del Terzo Settore”.

Luca Degani nella sua relazione ha evidenziato anche la necessità di una maggiore infrastrutturazione, con un ruolo da protagonista per il Terzo Settore e le sue competenze in tema di fragilità, della nuova sanità territoriale prevista dal PNRR. E ha presentato esempi virtuosi: 3 enti non profit sociosanitari associati Uneba Lombardia, tra cui ad esempio Fondazione Sacra Famiglia, hanno trovato un accordo virtuoso con i Comuni per ospitare al proprio interno ospedale di comunità, casa di comunità, punto unico di accesso.

Amedeo Prevete, presidente di Uneba Piemonte, ha evidenziato un punto debole: “Tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia abbiamo modelli di organizzazione del sistema sociosanitario molto differenti, malgrado le criticità siano identiche. E devo riconoscere che i modelli di Lombardia e Veneto sono più avanzati del nostro in Piemonte”.

Tanto il presidente Uneba Friuli Venezia Giulia Matteo Sabini quanto la presidente della Commissione Anziani di Uneba nazionale Elisabetta Elio hanno sottolineato l’importanza di un impegno del non profit cattolico nel fare cultura, per riscoprire e ribadire i propri valori e condividerli anche con il settore pubblico.

Elio nel suo intervento ha anche tracciato due scenari per il futuro.
“Tra 10 anni avremo il 60% del personale che viene da altre culture: dobbiamo prepararci all’accoglienza. E come Uneba dobbiamo progettare sistemi di gestione e formazione delle assistenti famigliari (badanti)”.

“La nuova legge delega -ha esordito il presidente di Uneba Milano Virginio Marchesi– ci interroga sulla nostra storia, sul presente e ci chiede di immaginare e costruire un futuro del quale saremo partecipi e nel quale avremo un ruolo. Un ruolo che viene individuato nei servizi per la valutazione multidimensionale, per la definizione del PAI e del Budget di cura come pure nelle attività domiciliari, semiresidenziali e residenziali. Servizi nei quali l’integrazione della dimensione sociale e quella sociosanitaria/sanitaria diventa centrale e fondamentale per la qualità della vita delle persone anziane e delle loro famiglie.
Tutti elementi che, da sempre, sono rintracciabili nei nostri enti, nel nostro modo di essere sul territorio e che costituiscono il contributo più originale che possiamo offrire nella elaborazione dei successivi decreti”.

Virginio Brivio di Uneba Lombardia ha offerto un’analisi approfondita del decreto ministeriale 77 di riordino della sanità territoriale.

“Dobbiamo recuperare l’orgoglio di lavorare in Rsa, la competenza che abbiamo e la specializzazione nella cura della non autosufficienza”, ha detto Paola Garbella, presidente dell’associazione Rinata (nonche’ rappresentante dell’associato Uneba Cerino Zegna).

Nel suo intervento Gian Luca Vignale, capo di gabinetto del presidente Cirio, ha riferito i numeri delle strutture residenziali sociosanitarie in Piemonte: 1800 strutture, di cui 700 per anziani e 400 per persone con disabilità.

Padre Carmine Arice ha analizzato la Legge delega Anziani a partire dai dati sugli anziani  e sulle Rsa in Italia e concludendo con alcune riflessioni sul futuro di Uneba: ecco le sue slide.

Qui è possibile rivedere lo streaming del convegno, grazie alla collaborazione del tecnico informatico del Cottolengo che ringraziamo…con questa foto

Ecco tutti gli articoli e le slide sul convegno “La tutela degli anziani non autosufficienti e delle cronicità” – Torino, 29 marzo 2023 – Uneba Piemonte Lombardia Veneto Friuli Venezia Giulia

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