Al convegno “La riforma del Terzo Settore – Le idee del Governo, le proposte di Uneba” organizzato da Uneba sabato 22 novembre a Firenze è intervenuta anche l’onorevole Donata Lenzi del Partito Democratico, relatrice del disegno di legge delega di riforma alla Camera.
Ecco alcuni passaggi del suo intervento.
“Nella legge delega dobbiamo regolare con più chiarezza i rapporti tra Terzo Settore ed ente pubblico.
Il testo fa riferimento alla ‘finalita’ ideale’ degli enti oggetto di riforma. Non amo molto questo termine. Non sempre, infatti, posso giudicare condivisibili queste finalità. E poi, è giusto che sia lo Stato a definire quali finalità sono ‘ideali’? Preferirei una definizione più stringente degli enti, basata sul ‘fare’. E su questa definizione stiamo lavorando.
Se il Terzo Settore ha una sua authority, questa può cogliere meglio le peculiarità del settore rispetto ad un altro ente di vigilanza. La ‘struttura di missione’ prevista dal ddl non serve a questo scopo. Ma ci sono grandissime resistenze a creare un authority del Terzo Settore…
Se la normativa civilistica sul non profit è chiara, ne guadagna anche la normativa tributaria. Serve precisione, altrimenti l’interpretazione andrà a vantaggio… di chi ti chiede di pagare le tasse.
Attualmente sgravi, deduzioni e semplificazioni per il Terzo Settore sono uguali per l’ente che ha forte motivazione ed utilità sociale, per il circolo di golf e per l’impresa sociale che si mette sul mercato. Sarebbe saggio riconoscere una gradualità: vantaggi maggiori tanto più grande è la disponibilità gratuita di tempo, denaro e capacità. Il tutto nel rispetto della normativa europea.
Il testo di riforma è ancora aperto, come conseguenza del percorso di ascolto che stiamo praticando. Ascoltando anche la voce di voi di Uneba cercheremo di costruire un testo migliore”.
Nessun commento presente