Redattore Sociale: Uneba: il sociosanitario deve essere riconosciuto all’interno del SSN
Gente Veneta, settimanale della Diocesi di Venezia
Amico del Popolo, settimanale della diocesi di Belluno Feltre
Difesa del Popolo, settimanale della diocesi di Padova
Gazzettino, 17 ottobre
Uneba, per 70 anni custodi della fragilità
Convegno dell’Unione che raggruppa oltre novecento enti no profit
PADOVA La richiesta del settore sociosanitario, e in particolare da quello delle Rsa per anziani, è di far parte a pieno titolo del Sistema Sanitario Nazionale e di avere a disposizione più risorse per far fronte all’emergenza Covid. La necessità è emersa ieri nella prima giornata di Custodi della fragilità, convegno nazionale di Uneba, associazione che raggruppa oltre 900 enti non profit di ispirazione cristiana, e che celebra i 70 anni con la due giorni in corso all’Oic della Mandria, organizzata a Padova, in quanto Capitale Europea del Volontariato. A farla emergere è stato il presidente nazionale Franco Massi, in apertura del convegno Custodi della fragilità. Ai lavori è intervenuto il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, mentre il governatore Luca Zaia ha inviato un messaggio. «In questo periodo ha sottolineato il presidente veneto – non possiamo abbassare la guardia. Lo dobbiamo alle persone care che si trovano nelle vostre strutture che hanno bisogno di sostegno e protezione. L’essere custodi della fragilità vi dà ancora una maggiore responsabilità, ma nel novero della vostra autonomia e capacità organizzativa e decisionale avete dato prova di riuscire a proteggere i vostri ospiti, e aiutare anche i minori con difficoltà». «La mia presenza – ha detto Moraglia – vuole essere segno di vicinanza della Chiesa del Triveneto a enti, persone, istituzioni. La fragilità è una dimensione che ci appartiene. Fondamentale è esserne consapevoli». Il professor Stefano Zamagni e il consulente Andrea Romboli hanno tenuto le relazioni introduttive; hanno poi preso la parola Emanuele Alecci, presidente del Csv, Andrea Cavagnis, al vertice della Fondazione Oic, Francesco Facci di Uneba veneto e Lisa Vacca dell’Associazione Italiana Fundraiser, patrocinatrice dell’evento. I lavori proseguono oggi alle 9.30, con la sessione dedicata a Novità legislative e opportunità di finanziamento per gli enti del Terzo Settore, e con gli interventi della portavoce del Forum nazionale Claudia Fiaschi, di Felice Scalvini presidente dell’Associazione Italiana delle Fondazioni ed Enti della filantropia e di Marco Ferraro della Fondazione Cariparo. A seguire la presentazione del libro Uneba nella storia dell’assistenza, curato dal presidente onorario Maurizio Giordano. Chiuderà i lavori in video collegamento il presidente del Senato Elisabetta Casellati.
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Custodi della fragilitàSi chiama così il convegno promosso da @unebanazionale in programma a #Padova il 16 e 17 ottobre
🎙 Ascoltiamo Fabio Toso, direttore di @fondazioneoic che co-organizza l’evento 👇https://t.co/w4UQswcqZq pic.twitter.com/0gsbl2i0LY
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Redattore Sociale – La presidente del Senato Casellati per Uneba
Gazzettino, 18 ottobre
IL CONVEGNO PADOVA Il terzo settore deve lavorare all’insegna della stretta collaborazione, per avere più forza e poter quindi organizzare meglio i servizi per le persone che necessitano di assistenza. È questa la conclusione della due giorni Custodi delle fragilità, convegno nazionale di Uneba, associazione che raggruppa quasi mille (90 solo nel Veneto) enti non profit di ispirazione cristiana, che ha celebrato i 70 anni con una serie di appuntamenti al Civitas vitae dell’Opera Immacolata Concezione della Mandria. Gli organizzatori hanno scelto Padova in quanto Capitale Europea del Volontariato. I lavori sono terminati con la lettura di una riflessione del presidente del Senato Elisabetta Casellati, espressa di recente durante un incontro a Palazzo Moroni con i vertici dell’Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale, in vista dell’appuntamento all’Oic. «Ho voluto incontrarvi di persona – aveva detto la seconda carica dello Stato – per rappresentarvi la vicinanza delle istituzioni alle vostre realtà così benemerite e con una lunga storia». E anche in veste di presidente degli ambasciatori di Padova Capitale Europea del Volontariato, aveva aggiunto: «So che nel vostro convegno volete valorizzare l’esperienza dei volontari che hanno donato il proprio tempo. Durante il lockdown tantissimi si sono messi a disposizione per aiutare le persone che la pandemia ha fatto sentire più fragili». E appunto il tema della fragilità ha fatto da filo conduttore alle varie sessioni.
GLI INTERVENTI«I custodi della fragilità hanno i nomi di chi opera ogni giorno negli enti Uneba ed è a loro che va tributato un plauso», ha detto Fabio Toso, direttore generale di Fondazione Oic onlus. Patrizia Scalabrin, consigliere Uneba Veneto, ha invece presentato il corso di laurea Management dei sistemi per i servizi sociali e sociosanitari, dell’Università di Verona, di cui a gennaio parte la seconda edizione dopo il tutto esaurito della prima. «Da questa epidemia emerge la necessità di potenziare la sanità territoriale e di sviluppare le cure domiciliari, anche per chi vive nei centri per anziani», ha detto poi Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima». «Dobbiamo superare la frattura tra assistenza domiciliare e strutture residenziali e fare un continuum», gli ha fatto eco Gianfranco Pozzobon, direttore dei servizi sociosanitari dell’Ulss 3. La portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore Claudia Fiaschi ha fatto il punto sulla Riforma. «Bisogna costruire una più intensa rappresentanza del Terzo Settore, autoconvocandoci sulla base di una comune etica di responsabilità», ha detto poi Felice Scalvini, presidente di Assifero, mentre Marco Ferrero di Cariparo ha osservato: «Dobbiamo lavorare insieme per moltiplicare l’impatto innovativo».
IL LIBRO Al convegno il presidente onorario Maurizio Giordano ha presentato il suo libro L’Uneba nella storia dell’assistenza, dialogando con Nicoletta Cozza, giornalista del Gazzettino. Nelle pagine racconta il percorso dell’Unione, intrecciandolo però con quello dell’assistenza sociale in Italia, che riflette il cammino della Dottrina sociale della Chiesa, oltre che l’evoluzione delle scienze e delle metodologie sociali. «Per conoscere il passato – ha spiegato l’autore – per meditare su scelte fatte e su appuntamenti mancati, ma con l’attenzione al futuro, per essere sempre capaci di rappresentare questo vitale settore, affiancandolo e tutelandolo nella sua funzione di portatore di risposte efficaci ed efficienti alle attese delle persone e delle categorie più deboli».
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