Lavorare di sabato o di domenica: dai lettori di www.uneba.org ci sono arrivate varie richieste di precisazioni. In particolare, c’è chi, impiegato con contratto a tempo pieno e indeterminato in una rsa associata, ci chiede:

quando mi viene chiesto di lavorare sabato e domenica posso rifiutare?

Dato che è un tema che può interessare molti, mettiamo anche qui, in forma più estesa, la risposta che abbiamo dato alla lettrice.

Il sabato è giorno lavorativo. Sia per legge che in base al contratto Uneba, in cui, ad esempio

  • all’articolo 50 si legge: “ogni lavoratore ha diritto ad un riposo settimanale di 24 ore consecutive, normalmente coincidente con la domenica”
  • all’articolo 34 si legge “la settimana lavorativa, quale che sia la distribuzione dell’orario settimanale, è comunque considerata di 6 giorni, dal lunedì al sabato, ai fini del computo delle ferie”

Rifiutare di lavorare di sabato equivale a rifiutarsi di lavorare il martedì, o il venerdì: equivale a rifiutarsi di lavorare. Di fatto non c’è più il rapporto di lavoro: si tratta solo di prenderne atto e tirare le conseguenze.

La domenica può essere richiesta come lavorativa:

  1. eccezionalmente: va data applicazione al “lavoro straordinario festivo” (art.51 del contratto Uneba)
  2. strutturalmente (ad esempio in caso di lavoro su turni): va data applicazione al “lavoro ordinario festivo” (art. 52)

Nel caso 1) (lavoro festivo in casi di eccezionalità, esigenze di servizio), è previsto dal contratto collettivo Uneba, sempre all’articolo 51, che lo straordinario possa essere richiesto al lavoratore entro il limite di 160 ore annue. Se esiste un limite, significa che entro il limite il lavoratore deve aderire, o altrimenti contrapporre impedimenti di forza maggiore, meglio se documentati.

Nel caso 2 (lavoro su turni), il rifiuto è illegittimo e l’ eventuale assenza va giustificata.