Una residenza per disabili, due centri educativi per giovani in difficoltà, un centro di formazione, un centro di ricerca. E’ il nuovo polo educativo Florence Nightingale a Firenze: uno spazio dove le Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, proprietarie degli immobili, svolgono la loro missione insieme al Consorzio Zenit, ente associato Uneba, che gestisce le strutture.
L’inaugurazione del polo Nightingale si è svolta mercoledì 30 aprile alla presenza, tra gli altri, della sindaca Sara Funaro, dell’Arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli e del presidente del Consorzio Zenit Andrea Blandi.
Nel dettaglio, il polo comprende:
- una nuova residenza sanitaria pensata per accogliere circa trenta persone con disabilità psicofisiche gravi, realizzata in 4 anni con un investimento di circa 2 milioni e in cui operano circa 30 professionisti
- la comunità Demidoff, che accoglie un massimo di dieci bambini o adolescenti, per i quali la permanenza nella famiglia di origine sia temporaneamente impossibile.
- centro diurno giovanile Pinocchio, struttura semiresidenziale convenzionata con il Comune di Firenze dal 1987 per l’accoglienza di bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e i 16 anni
- Circolo dei Saperi “S. Maria De Mattias”, centro di formazione continua per il mondo dei servizi socio sanitari, condiviso tra le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo e il Consorzio Zenit
- centro di ricerca don Carlo Nanni, che si propone come un hub per lo sviluppo di modelli innovativi nel campo dell’educazione, della didattica, della salute mentale, del welfare e della formazione

- Inaugurazione polo Nightingale – comuicato stampa
- L’attività del Consorzio Zenit per i più fragili – Tutte le news
“Il polo Florence Nightingale è uno spazio aperto ai bambini, ai giovani, alle famiglie e agli anziani del quartiere – ha detto Andrea Blandi, presidente del Consorzio Zenit – Un luogo animato in primo luogo dalle Comunità che vi risiedono, ma anche dalle scuole, dalle parrocchie, dall’associazionismo. La finalità è conoscersi, condividere progetti culturali, sociali e di formazione continua, per promuovere il dialogo e la cooperazione intergenerazionale, per coinvolgere chi è solo e non ha amici. Il Polo apre i servizi sociali e socio-sanitari, un tempo considerati istituti protetti, ad una nuova vita, dove chi riceve cresce nel divenire donando, rendendo così la diversità una ricchezza e non una condizione discriminante. I servizi sociali da costo diventano risorse capaci di moltiplicare e rendere produttivi gli inviati menti ad essi dedicati per la stessa città”.
CS_Florence Nightingale_30.04.2025